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Ultime dal Medio Oriente del 30 maggio 2023 a cura di Gabriella Grasso
Ultime dal Medio Oriente del 23 maggio 2023 a cura di Gabriella Grasso
Ultime dal Medio Oriente del 16 maggio 2023 a cura di Gabriella Grasso
Ultime dal Medio Oriente del 9 maggio 2023 a cura di Gabriella Grasso
Ultime dal Medio Oriente del 1° maggio 2023 a cura di Gabriella Grasso
Ultime dal Medio Oriente del 25 aprile 2023 a cura di Gabriella Grasso
Ultime dal Medio Oriente del 18 aprile 2023
Ultime dal Medio Oriente del 4 aprile 2023 a cura di Gabriella Grasso
Convivo con il mondo fuori anche se ne esce pazzo
Coltivo dove tutti han detto che non cresce un cazzo
I miei semi sono in queste rime, in queste parole
Ho messo i frutti più maturi lì, nei gesti d’amore
La nostra storia non dura 24 ore
Ti allinei, ti scrivo i giuramenti d’autore
Zitto zitto fa’ finta di niente
Che tanto il mondo gira ancora come sempre
Finché c’è vita, beh, c’è la corrente
Meno problemi avrà chi meno si sente
Se ci tenessimo per i palmi, da lontano
Questo mondo sembrerebbe un pallone cucito a mano
Ma c’è divisione
E non è colpa del mondo, ma di una visione del mondo non oltre la Coppa del Mondo in mondovisione
E se la protesta usa la testa e non guasta il poco che resta, protesta anche a nome di chi ci ha provato: protesta anche a nome di chi è morto ammazzato.
Una dichiarazione d’amore al pensiero divergente, a chi viene etichettato come “brutto anatroccolo”, a chi, come la “POROROCA”, va contro corrente, nella deandreiana “direzione ostinata e contraria”, a chi è caparbiamente anticonformista, come “i popcorn che non scoppiano”
Emergenza, lo stato di emergenza giustifica la violenza,
obbedienza, vogliono obbedienza, in nome della scienza,
lo sai non sono niente, senza resistenza, serve resistenza, la vera potenza
Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse tutto bruciato
Perché in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no, non è solo un’illusione
Lo sapevo che eri scemo, solo non credevo tanto,
da arrivare a darmi tutto addirittura fino al punto da sacrificarti e farlo quasi con un po’ di vanto
regalarmi la tua libertà ed esserne contento
Col coraggio in tasca la mia vita passa
Camminando e basta, lascio la mia traccia
Capirà soltanto chi vedrà dall’alto
Tipo ragno a Nazca
Dopo essere stati in luoghi ormai devastati
Dove non senti i piedi dove non batte neanche il sole
Dove devi generare un sole che sennò non vedi
Essere nati, essere programmati, essere schiavi
Rasserenati dall’amare il sole,
Tu non devi venerare il sole ma la luce che vedi
Voglio sentirmi libero da questa onda
Libero dalla convinzione che la terra è tonda
Libero, libero davvero, non per fare il duro
Libero, libero dalla paura del futuro
Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane
La dittatura c’è ma non si sa dove sta
Non si vede da qua, non si vede da qua
Il mio nemico non ha divisa
Ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le carte visa
E quando uccide non chiede scusa
Voglia pura che non dura
una cura che tortura
clausura di paura
dittatura che sventura
ribellione è la cura
La mia generazione ha visto
Migliaia di ragazzi pronti a tutto
Che stavano cercando
Magari con un po’ di presunzione
Di cambiare il mondo
Possiamo raccontarlo ai figli
Senza alcun rimorso
Ma la mia generazione ha perso.
Medie, superiori, lunghi anni all’università
Per studiare il tuo quoziente intellettivo
E stipulare una sorta di classifica
Che renda il più possibile al settore produttivo
Che posizione hai? Qual è il tuo numero?
Sei in discesa o sei in salita?
La graduatoria non è altro che
Una sparatoria alle tue spalle
Anestetizzato dalla NATO
mi sento sollevato
Ma rischio di confondermi
Tra profugo e immigrato
Se dei lavavetri faccio volentieri senza
Il profugo lo accetto perché lava la coscienza
È chiaro che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa è muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perché lo protegge il mare
Com’è profondo il mare
Certo, chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l’oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Se leggi i giornali notizie paranormali
Per i fragili super mega booster ed occhiali spaziali
In fila col Green Pass per i viveri razionati
Tutti mascherati e un po’ spaventati
Nazi ipocondriaci e alienati
In Europa siamo solo noi quelli allineati
Il conformista
È uno che di solito sta sempre dalla parte giusta
Il conformista
Ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
È un concentrato di opinioni
Che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani
E quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
Forse da buon opportunista
Si adegua senza farci caso
E vive nel suo paradiso
Ma qui diventa sempre più dura
Quando ci tocca di fare i conti
Con il coraggio della paura
E questo è quel che succede adesso
Che poi se c’è una chiamata urgente se prende su
E ci si va lo stesso
E scusi tanto se non è niente
Rino Gaetano:
“Io ho cercato di scrivere, di portare in canzonetta, la storia dell’Italia, degli ultimi 70 anni italiani, partendo un po’ dalle guerre coloniali fino ad oggi. E allora mi sono servito, per fare questa canzone qui, di una donna, che ha vissuto, attraverso i suoi amori e i suoi umori e la sua cultura, la politica italiana. Questa donna si chiama Aida.”
🎶🎵🎶
Non più a gas, ma a cherosene
Il riscaldamento centralizzato più ti scalda e più conviene
Niente carbone, mai più metano
Pace, prosperità e lunga vita al sultano
🎶🎵🎶
La triste separazione, una volgare presunzione della scienza strampalata
Ideologia passata
Fino a dover dimentica che a volte libertà è saper ricordare
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