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Ultime dal Medio Oriente del 13 aprile 2023

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Una parola un link nell’articolo sottostante

Sono stati uccise 4 persone palestinesi, un italiano e tre coloni.

Mohammed Abu Bakr e Mohammed al-Hallaq a Nablus

Muhammad Baradiya, membro dei servizi di sicurezza in Cisgiordania, a Hebron Giovane ad al-Aqsa

Ucciso un colono da un’auto e l’autore dell’operazione, Youssef Abu Jaber, 45 anni a Tel Aviv

Un ragazzo romano è stato ucciso a Tel Aviv Alessandro Parini, 36 anni, da un’auto guidata da Yosef Abu Jaber. Il fratello di Yosef ha parlato di un incidente. “Per quattro giorni e per quattro notti Yusef non aveva dormito. Può darsi si sia addormentato e perso il controllo” L’Associazione Amici d’Italia che rappresenta circa 600 cittadini arabi palestinesi con doppia Nazionalità (Israeliana e Italiana), Laureati in Italia, chiedono la partecipazione italiana alle indagini in corso sui fatti

Due colone uccise nella Valle del Giordano

QUANDO FINIRA’ IL COLONIALISMO?

437 violazioni israeliane in Cisgiordania, a marzo

Le IOF hanno schierato truppe extra ai posti di blocco per il Ramadan Ad Al-Aqsa una notte di preghiera è diventata una notte di brutalità israeliana cui è seguito un nuovo raid della polizia sulla Spianata. video Centinaia arrestati – video ● e picchiati – video ● infine 130 mila fedeli hanno recitato la preghiera questo venerdì ad al-AqsaMentre l’ANP esegue ulteriori arresti politici Amnesty chiede un’indagine indipendente per il dottore palestinese ucciso ad al-Aqsa ● la cui famiglia accusa la polizia di aver mentito dopo la sua morte

La Corte suprema si è pronunciata contro lo sfratto di una famiglia gerosolimitana dopo una battaglia legale di 32 anni Le manifestazioni proseguono nonostante Netanyahu abbia sospeso temporaneamente la riforma giudiziaria Il governo ha dato il via libera e Ben Gvir avrà la sua guardia nazionale Un esercito privato nelle mani di un estremista

PRIGIONIERI

Dall’inizio del 2023, l’occupazione ha arrestato 2200 palestinesi

A marzo ne ha arrestati 230 e ha emesso 70 ordini di deportazione da Gerusalemme I bambini feriti in custodia israeliana piangono di notte per la gravità del dolore e talvolta urlano ma non c’è risposta, il sistema usa le ferite come mezzo di pressione e tortura contro di loro.

GEOPOLITICA

L’Italia non riconosce l’annessione di Gerusalemme Est, né Gerusalemme come capitale La posizione è stata ribadita, dal presidente del Consiglio Meloni

Pubblicato il Rapporto di Amnesty International 2022-23 sulla PalestinaEuropeans for al-Quds ha condannato la brutale repressione ad Al-Aqsa e così anche il Sudafrica ● la Lega Araba ● e l’Alto Comitato presidenziale per gli Affari delle Chiese in Palestina ● Per difendere Al-Aqsa, Gerusalemme, la Palestina, ci sono state proteste e azioni in tutto il mondo: ● Siti web di università israeliane hanno subito attacchi hacker Il fanatismo dell’occupazione sta incendiando l’intera regione Il capo di Hamas, Ismail Haniyah, è andato in Libano per colloqui con Hezbollah ●

Il dilemma palestinese è: diplomazia o resistenza? Quale resistenza ad un sistema di produzione militare che collabora anche con le nostre Università? podcast

 

L’Occidente ha ricevuto un triplo colpo dall’Arabia Saudita e a favore della Russia: l’inflazione, l’avvicinamento dell’Arabia alla Cina e l’abbandono dell’Occidente a se stesso● Tel Aviv collega gli Stati del Golfo col cavo di fibra ottica e vorrebbe che le tensioni restassero alte tra Iran e Arabia Saudita si preoccupa per il riavvicinamento tra Siria e stati arabi ma l’Arabia ha firmato un nuovo accordo con l’Iran, una ‘pace’ storica tra i due storici rivali ● e si è riconciliata con Assad invitandolo al vertice arabo Gli Stati Uniti hanno spostato veicoli blindati dall’Iraq alla Siria

L’isola di Socotra, tra Golfo e Mar Rosso, patrimonio dell’umanità ricco di una biodiversità eccezionale, composta da specie rare ed esemplari unici, è aggredita dall’Arabia ed Emirati, che per ragioni militari ne saccheggiano le ricchezze, ne distruggono l’ambiente e persino ne hanno sfollato la popolazione. Gli Emirati hanno una forte presenza di controllo degli scali marittimi nel Corno d’Africa, con Tel Aviv che supporta la realizzazione delle basi e fornisce sistemi di sorveglianza, di allerta e di intelligence. Nel Golfo e nel Mar Rosso si incrociano gli interessi di paesi arabi, Cina, Iran e Tel Aviv.

Washington si rilancia in Africa sfidando Pechino e Mosca ● ma nel bel mezzo della visita nella regione della vicepresidente, Kamala Harris, M’membe, giornalista e politico dello Zambia ha affermato: “gli Usa hanno ucciso i nostri leader e ora vengono a insegnarci la democrazia” Nel Ciad è stato espulso l’ambasciatore tedesco In Sudan l’anniversario della rivoluzione ha rilanciato le proteste contro i militari golpistipodcast

Il pianeta sta andando a fuoco e l’ambiente intorno a noi si sta letteralmente trasformando in uno sterile deserto rovente, ti sembra vero? ●

CULTURA

Shireen Abu Aqleh è stata ricordata il 3 aprile nel suo 52° compleanno L’occupazione a marzo ha eseguito 53 attacchi contro giornalisti palestinesi E perché attacca anche i fedeli ad Al-Aqsa? Secondo i palestinesi all’estero l’aggressione contro la moschea è una guerra contro il loro popolo e la loro nazione

Decolonizzazione del linguaggio e PARRESIA: un giornalismo settoriale e specialistico come quello di InfoPal e di Palestine Chronicle ha il dovere di essere anticoloniale, e dunque professionalmente militante e non equidistante. Come diceva Rosa Luxembourg, una delle cose più rivoluzionarie è chiamare le cose con il proprio nome Leggi questo articolo di Telesurtv.net sui nuovi attacchi contro Gaza e il Libano, per capire come un media mainstream dovrebbe scrivere Dobbiamo rivedere la definizione di fake news. Le fake news sono parte integrante del colonialismo occidentale, dal suo inizio secoli fa fino al neocolonialismo dei tempi recenti. La Palestina è stata invasa dai sionisti basandosi interamente su “fake news”, per esempio sostenendo che la terra non aveva abitanti La BBC è stata messa sotto accusa perché ha associato ad un processo per abusi sessuali l’immagine di bandiere palestinesi lì presenti per un processo precedente, ed anche perché l’emittente descrive come “scontri” gli attacchi dei soldati che picchiano i fedeli ad al Aqsa La violenza israeliana è palesemente terrorista, smettiamo di chiamarla “scontri”

 

Esistono due grandi borghesie: la prima raggruppa le imprese che operano nel campo delle nuove tecnologie, il complesso militare industriale e l’establishment “liberal”, mentre la seconda è intenta a portare avanti la politica di colonizzazione. Ben Gvir e Smotrich incarnano un’immagine che gli ebrei liberali cercano di nascondere o minimizzare. E i manifestanti “sono consapevoli che la destra stia incoraggiando la violenza contro di loro e contro i palestinesi, per il progetto più ampio dell’apartheid” Per gli Israeliani la pulizia etnica dei palestinesi va bene, è la riforma giudiziaria la linea rossa ● e per i palestinesi? Prima della firma degli Accordi di Oslo il termine “diritti umani” era una componente importante nella lotta palestinese. Ma non l’unica: Oslo ha ridefinito la lotta palestinese, da lotta di liberazione a lotta per i diritti umani. E i palestinesi hanno a cuore i diritti umani delle altre nazioni? L’economia era il fiore all’occhiello di Netanyahu. Anche se la riforma è sospesa, è all’orizzonte una significativa recessione economica. Smotrich ha accennato ad una perdita annua di 26 miliardi di euro. Gli investitori capitalisti non hanno necessariamente bisogno della democrazia. Hanno bisogno di stabilità e prevedibilità, beni che per Tel Aviv sono attualmente molto scarsi. Il capitale globale potrebbe togliere il sostegno al sistema israeliano che si oppone alla causa palestinese A chi importa se i palestinesi vivono o muoiono? Mentre a Huwwara vivono in costante angoscia e paura dei continui attacchi dei coloni

Ho visto Ramallah, è un romanzo realistico, privo di sentimentalismi e tuttora attuale: l’occupazione ci ha costretto a rimanere nel passato. Ecco la sua grave colpa: non ci ha privato dei forni d’argilla di ieri, ma della curiosità di sapere cosa avremmo potuto inventare un domani

Elogio dell’Ombra Alta del 1982 di Darwish, tradotto da Saleh Zaghloul, invitava i palestinesi ed Arafat a non credere all’illusione della pace. Arafat si era illuso ed ha illuso moltissime persone arabe e di tutto il mondo ●

È visibile su You tube -il Patriarca del Popolo– interessante film intervista del regista M. Alatar al Patriarca Michel Sabbah, primo Patriarca di Gerusalemme d’origine palestinese I movimenti di solidarietà sono riusciti a cancellare il “Festival delle università israeliane” in Brasile Vancouver chiede il boicottaggio dei vini “israeliani” e libertà per i prigionieri palestinesi ● a Tolosa: il rally chiede la fine del “gemellaggio” Tel Aviv-Tolosa E infine

è il campionato di calcio del Ramadan che porta un po’ di gioia al campo profughi di Gaza

PROSSIMI EVENTI:

PROSSIMI EVENTI

Sabato 15, proiezione online del film, Deir Yassin Village and Massacre, con dibattito post-proiezione con la regista, Sahera Dirbas.a cura del Palestine Museum – H 18.00

28-30 aprile a Ottawa Conferenza di liberazione per la Palestina: affrontare il colonialismo, immaginare la liberazione

dal 13 APRILE al 30 MAGGIO Cinema senza diritti Venezia 14-15 APRILE Premio Stefano Chiarini – Modena

15 APRILE Stage di dabke palestinese Firenze

 

Viaggi in Palestina:

dal 23 al 30 aprile Dal 22 al 29 luglio

altri in Giordania e in Palestina – in estate dal 14 al 21 ottobre in Giordania

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i PODCAST

Conversazione di Miko Peled con Phil Weiss La scommessa dei coloni

da ARAB TUNES

Brano: Longa Hijaz Kar Kurd

dall’album: Nai 1 Artista: Nai Barghouti

Nai Barghouti

Nai Barghouti è un cantante palestinese, compositrice e flautista. All’età di 14 anni, ha lanciato la sua carriera di canto professionale e ha completato i suoi studi con una performance di flauto classico presso l’Edward, il Conservatorio nazionale della musica in Palestina, dove ha scoperto la sua passione per la composizione. Quattro delle sue prime composizioni per flauto solista sono diventate parte del curriculum del flauto presso l’International Institute of Iberian Music a Valencia, in Spagna. Nel 2013, ha cantato e ha suonato il flauto presso la sede delle Nazioni Unite a New York per la commemorazione della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Nel 2017, Barghouti ha partecipato al suo primo tour in cinque città del Regno Unito, dove ha presentato sia materiale originale che arrangiamenti del classico repertorio arabo con un suono “arabo- jazz”. Più di recente, ha svolto il ruolo di protagonista di Layla in Orfeo e Majnun, un’opera che Le Monde ha chiamato il nuovo volto dell’opera nel 21 ° secolo. Barghouti ha studiato per due anni alla Jacobs School of Music della Indiana University e sta attualmente perseguendo studi jazz al Conservatorium Van Amsterdam, dove sta esplorando il rapporto tra canto arabo classico (Tarab) e jazz.

 




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