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Ultime dal Medio Oriente del 24 gennaio 2023

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    Ultime dal Medio Oriente del 24 gennaio 2023 a cura di Gabriella Grasso


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Una parola un link nell’articolo sottostante

Sono stati uccisi dalle IOF e dai coloni 6 palestinesi (di 14, 27, 40, 45, 58, 42 anni)

QUANDO FINIRA’ IL COLONIALISMO?

Nel ’22, l’occupazione ha imposto circa 140 mila dollari di multe contro i bambini palestinesi / oltre 200 palestinesi rimangono a rischio di sfollamento forzato a Khan al- Ahmar / e Medici Senza Frontiere ha condannato il piano per sfollare Masafer Yatta / L’ambasciata statunitense a Gerusalemme invece sarà costruita su terreni palestinesi confiscati?

Un’italiana, Stefania Costantini, è stata fermata e deportata dall’esercito israeliano. Ascolta l’intervista (audio) / Guarda il video / Ascolta anche l’intervista di Al Jazeera ad Ahed Tamimi: “Potrebbero uccidermi in qualsiasi momento” afferma

 

Gli alleati europei di Tel Aviv non si bevono i suoi attacchi alle Ong / BDS Italia pronuncia un comunicato su Iren Mekorot / L’Iren è controllata al 51% da comuni italiani e ha sottoscritto un’intesa con la Mekorot che dà l’acqua ai palestinesi a trenta shekel per metro cubo e ai coloni per tre shekel. Dà 400 litri a un colono e 60 a un palestinese. Mekorot è accusata di «distruzione e saccheggio delle risorse idriche palestinesi» / Anche Carrefour trae profitto dai crimini dell’occupazione, perché vende prodotti delle colonie israeliane.

Due grandi aziende francesi, Veolia e Orange, a seguito delle campagne BDS hanno abbandonato. Carrefour è presente in Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Tunisia, Algeria, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.

 

A Sheikh Jarrah gli israeliani estremisti hanno cantato “Vogliamo la Nakba adesso, / mentre a Gerusalemme israeliani attivisti hanno sventolano la bandiera palestinese / A Gaza sono state bruciate foto di Netanyahu e Ben-Gvir [FOTO] /

Barak chiede “battaglie di strada” per rimuovere il governo Netanyahu / Sono frequenti le violenze e si invita ad arrestare l’opposizione. Secondo Gantz la guerra civile sta fermentando nella società israeliana. / Abbiamo urgente bisogno di una guerra civile. Lo dico con dolore, ma sì. Semplicemente non c’è chimica tra le persone. Non possiamo andare d’accordo. Sappiamo tutti come combattere. Tutti erano nell’esercito, tutti hanno l’equipaggiamento necessario a casa… I mizrahim dovrebbero combattere gli ashkenaziti, la destra contro la sinistra, i ricchi contro i poveri, gli haredim contro gli israeliani laici – non mi interessa… Tranne gli arabi. Vi abbiamo combattuti abbastanza a lungo e non ci ha portato niente. Lasciate perdere. Se volete, potete combattere contro il vincitore. Oppure: L’unico modo per porre fine al dominio della destra – in termini matematici semplici, dati i voti necessari per formare un governo alternativo – è attraverso il partenariato ebraico- palestinese / Solo un vero partenariato arabo-ebraico garantirà il successo della protesta. La battaglia contro gli sgomberi di Masafer Yatta è al centro della battaglia contro la distruzione del sistema legale israeliano. Concentrarsi su Netanyahu è come rivolgersi all’effetto piuttosto che alle cause. / Ma per ora gli israeliani non manifestano per la democrazia / I «due Abbas», Mahmud in Cisgiordania e Mansour in Galilea sono falliti / come pure i ripetuti tentativi di riconciliare Fatah e Hamas / Intanto l’estrema destra israeliana architetta lo smantellamento dell’Autorità Palestinese /

Il rabbino antisionista Simon Roodi membro di Neturei Karta è attualmente trattenuto come prigioniero politico dalle forze di occupazione

 

GEOPOLITICA

La relatrice speciale dell’Onu afferma che nei Territori Palestinesi occupazione e apartheid devono finire / oltre 100 gruppi per i diritti umani condannano la campagna diffamatoria dell’occupazione nei suoi confronti / e la missione palestinese all’ONU accoglie la dichiarazione degli stati membri in sostegno della Corte internazionale di giustizia/

Secondo la Cina l’occupazione deve smetterla con gli incitamenti e le provocazioni/ I crimini di guerra sionisti continuano in assenza di responsabilità. L’occupazione è riuscita a condurre centinaia di incursioni su obiettivi all’interno della Siria senza mai

discutere o riconoscere la portata della barbarie. Secondo la maggior parte dei palestinesi, le forze di occupazione israeliane hanno cambiato le loro regole d’ingaggio nel 2022 rendendo accettabile sparare a qualsiasi palestinese nell’atto legittimo di resistenza. È giunto il momento che la comunità internazionale, che ha interesse in una Siria e in un Medio Oriente stabili, condanni i crimini israeliani e chiami le cose con il loro nome. Solo allora può prevalere la pace./ L’Unione Europea invece è preoccupata per le misure unilaterali israeliane che mineranno la soluzione a due stati! Preoccupata perché Tel Aviv è uno dei partner più stretti dell’UE in Medio Oriente”/ Quando la Borsa di New York ha firmato un accordo con la Borsa di Tel Aviv, rendendo più facile per gli americani investire in società legate alle colonie della Cisgiordania

In Etiopia dopo 600 mila morti la pace è molto fragile. Nel Tigray 9 persone su 10 hanno bisogno di assistenza umanitaria. L’Eritrea rappresenta il “convitato di pietra” dell’accordo di cessate il fuoco permanente. Anche l’Esercito di Liberazione degli Oromo, che sono circa il 40% della popolazione totale si batte per l’autodeterminazione /

Viaggiare in Europa da Sarajevo a Belgrado significa attraversare separazioni etniche e religiose / Partire da Reagan per arrivare a Tito, attraverso Gladio, significa tradurre la crisi economica in minoranze nazionali

CULTURA

C’è un paese chiamato Palestina, ed è stato chiamato Palestina per molti secoli. I Romani usavano già una versione di quel nome, così come i Bizantini, che li sostituirono, e l’impero islamico che nel VII secolo conquistò la Palestina. Le persone di fede ebraica costituivano per la maggior parte del tempo circa l’1% della popolazione e in seguito crebbero fino a circa il 10%, ma quando apparve il sionismo, la maggior parte di loro non aderì a quell’ideologia. La soluzione dei due stati è morta, e la lotta di liberazione è ora, dice Pappe. Solo che chiama la guerra del ’48 conquista da parte dei sionisti del 73% della Palestina storica. E sbaglia, perché non si può conquistare un paese che non ha un esercito, si può solo occuparlo/

Il sionismo mira a stabilire una casa comune e sicura per il popolo ebraico in Palestina,- questo affermava il Programma di Basilea, del Primo Congresso Sionista nel 1897. Poco è cambiato da allora. L’occupazione è stata impegnata in una guerra religiosa contro i palestinesi fin dal suo inizio. Il comportamento di Ben-Gvir è la conseguenza naturale del pensiero sionista. /

La risoluzione 3379 delle Nazioni Unite, approvata nel novembre 1975 e da allora revocata, dichiarava che “il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale”. Il nuovo libro dello scrittore britannico Antony Lerman “Che fine ha fatto l’antisemitismo?” è lo studio di come il nazionalismo ci renda tutti meno sicuri, dando un forte cenno all’importanza di proteggere i valori universalistici e di elevare la solidarietà collettiva di fronte all’eccezionalismo e all’ipernazionalismo. /Il governo israeliano è il più razzista dal ’48 e lo dimostra una campagna di manifesti organizzata da Europal su 25 individui della coalizione. / Secondo un sondaggio il 40% degli statunitensi crede che “l’occupazione tratta i palestinesi come i nazisti trattavano gli ebrei” e i risultati mostrano un notevole naufragio della reputazione israeliana negli Stati Uniti. /

 

Immaginare la Palestina: culture dell’esilio e identità nazionale – è un libro di Tahrir Hamdi tra l’idea di esilio e la necessità di una resistenza violenta. Tornare a casa, per rimanere in esilio all’interno della propria patria? chiede./ La letteratura all’interno della linea verde costituisce la più grande lotta e la più grande vittoria degli scrittori palestinesi. È il loro rifiuto di essere vittime impotenti dell’umanità nella seconda metà del ventesimo secolo / Le Nazioni Unite chiedono all’occupazione di garantire il diritto all’istruzione dei palestinesi / Il Ministro della Cultura israeliano PER L’APPUNTO taglierà i fondi già destinati ad un film sulla detenzione dei bambini palestinesi perché intacca” l’immagine dell’occupazione. / The Galilee Quartet, è stato ospite del Ministero degli Esteri alla Galleria Borghese: il suo repertorio varia dalla musica classica occidentale a quella araba tradizionale. / A Torino i pannelli a led rimossi il 28 dicembre per pressioni politiche sono stati sostituiti da un Camion Vela che gira per gli stessi luoghi della città con 50mq. di manifesti contro l’apartheid/

Colonialismo e gioco di avidità capitalista: le denunce sui diritti umani dei liberali bianchi, sarebbero state più persuasive se avessero sottoposto gli Stati Uniti e l’Europa agli stessi standard a cui hanno sottoposto il Qatar e la Russia prima di esso./ Noi queer siamo cresciuti ovunque ed esistiamo da sempre. This Arab is Queer- è un testo che non cerca di trapiantare la cultura queer occidentale in un contesto arabo; piuttosto, celebra la queerness del popolo e della cultura del mondo arabo che esiste da secoli, ma che è stata offuscata dal senso di colpa e dalla vergogna durante il periodo coloniale

Mohammed Sgaier Awlad Ahmad è un autore tunisino. Non smise mai di opporsi al totalitarismo di qualsiasi matrice fosse e alla relativa cultura del terrore. Per farlo, usava “le bombe della poesia e i fulmini della prosa”, Dagli anni ‘80 in poi è stato l’intellettuale più rappresentativo della cultura della contestazione nella storia della Tunisia indipendente. [ascolta un suo brano]

PROSSIMI EVENTI:

The Weekly Palestine – Titoli dalla Palestina e sui palestinesi di tutto il mondo. 24 GENNAIO Incontro: La difesa dei diritti umani in Pallestina – Firenze

28 GENNAIO Lancio pubblico del Tribunale internazionale dei popoli sull’imperialismo statunitense: sanzioni, blocchi e misure economiche coercitive. New York

28 GENNAIO At the Doorstep – proiezione on line a cura del Palestine Museum H 18 italiane – guarda il trailer [Registrati all’evento]

47 minuti, lingua inglese con sottotitoli in arabo. La proiezione del film sarà seguita da una discussione con la regista Sahera Dirbas e la protagonista Valerie Bisharat. Un documentario su come tre generazioni di palestinesi negli Stati Uniti della famiglia Bisharat, abbiano mantenuto il loro attaccamento emotivo alla loro casa a Gerusalemme ovest, presa dagli israeliani nel 1948.




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