🇩🇪 05/02/2023 – ULTIME NOTIZIE DALLA GERMANIA 🇩🇪

today6 Febbraio 2023 161 1

Europa

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Visita di Giorgia Meloni a Berlino

Il primo ministro italiano Meloni ha fatto visita al cancelliere Scholz. C’era unanimità sul tema dell’Ucraina, dissonanza nella politica dei rifugiati.

Prima della vittoria elettorale di settembre, Giorgia Meloni era stata molto critica nei confronti della Germania e dell’UE. Il leader del partito post-fascista Fratelli d’Italia ha minacciato che il divertimento fosse finito per l’Europa e ha criticato il “dettato di Berlino” in Europa. Non c’è da stupirsi che il cancelliere Olaf Scholz non avesse fretta di accogliere il capo del governo italiano più a destra dai tempi del dittatore Benito Mussolini per una visita inaugurale.

Ma più di tre mesi dopo la politica estera ed europea della Meloni ha sinora ampiamente ricalcato quella del suo predecessore, Mario Draghi, benvoluto in Germania. Invece di una politica “Italy First”, Meloni sta cercando di agire come un capo di governo affidabile sulla scena internazionale.Il primo faccia a faccia tra i due capi di governo ha riguardato principalmente la guerra russa in Ucraina e la politica dei rifugiati in Europa.

Il cancelliere ha sottolineato che Scholz e Meloni sono ampiamente d’accordo sul tema dell’Ucraina. Vede accordo su questioni di politica estera e di sicurezza, soprattutto quando si tratta dell’attacco russo all’Ucraina e di come affrontarne le conseguenze. “L’Italia e la Germania stanno fornendo all’Ucraina un ampio sostegno nella difesa contro l’aggressione russa”, ha detto Scholz. Rimarrà così.

Dopo la vittoria elettorale della Meloni, molti temevano che lei – come altri populisti di destra in Europa – simpatizzasse con la Russia e il presidente Vladimir Putin. Finora, però, la Meloni ha chiaramente appoggiato l’Ucraina, cosa che ha ribadito durante la sua visita a Berlino. “Se non sostenessimo l’Ucraina, allora non avremmo la pace, avremmo un’invasione”. (Vedi video)

Diverso è invece il punto di vista tra Scholz e la Meloni sul tema della politica dei rifugiati: la Meloni sta prendendo una linea dura affinché i profughi dall’Africa non arrivino in Italia nemmeno attraverso il Mar Mediterraneo. navi di salvataggio in mare più difficili, cosa che non è stata solo criticata in Germania. La Meloni, a sua volta, chiede che la Germania e gli altri paesi dell’UE accolgano più boat people dall’Africa che arrivano in Italia.

Scholz si è espresso a favore di una politica umanitaria per i rifugiati, ma ha annunciato accordi in modo che i rifugiati illegali possano essere rimpatriati nei loro paesi d’origine. “Per quanto riguarda i paesi di origine dei migranti, dico: chiunque non abbia il diritto di stare con noi deve ovviamente tornare nel proprio paese di origine e poter anche tornare”, ha spiegato Scholz. Su questo dovranno essere presi accordi con i paesi di origine.

Non ci sono stati risultati concreti durante la prima visita del nuovo capo del governo italiano, ma non c’è stato nemmeno scalpore. Nonostante le grandi differenze politiche, Scholz e Meloni erano gentili l’uno con l’altro. Le buone relazioni tra Germania e Italia sono troppo importanti.

Alla domanda del giornalista tedesco: „una volta Lei ha affermato di essere allergica nei confronti della Germania, volevo sapere se dopo questa visita percepisce ancora questa allergia“, la Meloni aggira la domanda, affermando di non ricordare di aver mai fatto questa dichiarazionementre Il Fatto Quotidiano sostiene che quella dichiarazione la si trova anche sul suo sito stesso.

Evidentemente la vicinanza del Cancelliere Scholz ha già fatto effetto se si pensa alle amnesie di quest’ultimo quando dovette rispondere alla commissione d’inchiesta sullo scandalo della Warburg Bank e la truffa allo Stato all’epoca in cui era sindaco di Amburgo, dove per ben 14 volte afferma di non ricordarsi nè di un incontro col banchiere né delle telefonate.

https://www.tagesschau.de/inland/innenpolitik/meloni-scholz-antrittsbesuch-101.html

https://www.youtube.com/watch?v=2XkpD6LFlGw

22.28-22.34 (nessuna memoria) 29.51-30.00 (avremmo un’invasione)

Due milioni di posti vacanti

Più della metà delle aziende tedesche ha difficoltà a coprire i posti vacanti. Questo è il risultato di un sondaggio di quasi 22.000 aziende pubblicato dall’Associazione delle Camere di commercio e industria tedesche (DIHK). “Presumiamo che circa due milioni di posti di lavoro rimarranno vacanti in Germania”, ha dichiarato a Berlino il vice amministratore delegato del DIHK Achim Dercks. “Ciò corrisponde a un potenziale di creazione di valore perduto di quasi 100 miliardi di euro”.

La carenza di lavoratori qualificati rimane uno dei maggiori problemi per l’economia tedesca. Le sfide nel coprire i posti vacanti sono aumentate rispetto all’anno precedente, anche se molte aziende si aspettavano un anno economicamente difficile e hanno ridimensionato la pianificazione del personale, secondo il DIHK. Il 53 percento delle aziende ha dichiarato nel rapporto sui lavoratori qualificati di essere stato colpito dalla carenza di personale, dopo il 51 percento dell’anno precedente.

Mai prima d’ora così tante aziende hanno avuto difficoltà ad assumere nuovi dipendenti. La situazione è relativamente stabile sul mercato del lavoro, nonostante la pandemia di coronavirus e la crisi energetica. “Ma una miscela pericolosa si è formata sotto la superficie per un po’ di tempo”, dice Dercks. Ciò non solo mette a dura prova le singole aziende, ma rallenta anche l’espansione delle infrastrutture, la transizione energetica e la digitalizzazione.

I problemi sono particolarmente gravi con una quota del 67 per cento tra i produttori di materiale elettrico. Ce ne sono altrettanti nell’ingegneria meccanica e il 65 percento nella costruzione di veicoli. Nel caso dei fornitori di servizi sanitari e sociali, ben il 71 per cento lamenta difficoltà. Colpisce anche la difficile situazione del settore della logistica. “La mancanza di autisti nelle società di logistica sta rendendo sempre più difficile consegnare puntualmente i prodotti finali nella vendita al dettaglio, ma anche le materie prime e il lavoro preliminare nell’industria”, ha affermato Dercks. Nel settore dell’ospitalità, la carenza di personale ha comportato un’offerta limitata e orari di apertura ridotti.

Secondo il DIHK, per migliorare la situazione, le aziende chiedono principalmente una riduzione della burocrazia, che il 52% vorrebbe vedere. In questo modo, più personale potrebbe essere utilizzato per i compiti effettivi delle aziende. Inoltre, la formazione professionale dovrebbe essere rafforzata. Anche una maggiore formazione per i disoccupati è vista come una via d’uscita.

Secondo il DIHK, sono urgentemente necessari ulteriori miglioramenti nella compatibilità tra famiglia e lavoro e nella partecipazione degli anziani alla forza lavoro. Ad esempio, la Virchowbund Medical Association ha recentemente invitato tutte le pratiche mediche a passare a una settimana di quattro giorni. Oltre alle considerazioni economiche, è anche un “segnale contro la burocrazia in continua espansione negli studi medici e come rimedio alla carenza di manodopera qualificata”.

Secondo il DIHK, il 35% delle aziende spera anche in un progresso facilitando l’assunzione di lavoratori qualificati stranieri. Secondo le stime, per colmare il gap del mercato del lavoro tedesco servirebbero ogni anno un saldo di 400.000 immigrati. Perché questo divario è ampio: secondo l’Istituto per il mercato del lavoro e la ricerca occupazionale (IAB), il mercato del lavoro tedesco potrebbe ridursi fino a sette milioni di lavoratori entro il 2035 se non viene intrapresa alcuna azione.

https://www.tagesschau.de/wirtschaft/unternehmen/fachkreaftemangel-arbeitsplaetze-offene-stellen-101.html



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