CRIPTOVALUTE: COME TRASFERISCONO I CAPITALI ALL’ESTERO E NON SOLO

Intervista del gennaio 2016 a MARCO CAVICCHIOLI, il maggiore esperto italiano di bitcoin (criptovalute).

In questo articolo sono espresse le mie valutazioni e non è riportata l’intervista che tratta altre tematiche, compresi i possibili usi delle criptovalute da parte di gruppi terroristici, associazioni criminali, evasori e tutte quelle attività che necessitano di non avere trasferimenti monetari tracciabili.

Cosa sono le criptovalute:
Le criptovalute sono forme di valuta digitale che utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e controllare la creazione di nuove unità. Sono decentralizzate e non sono controllate da un’autorità centrale come una banca centrale. Bitcoin è la criptovaluta più famosa.

Quando e chi inventò i bitcoin:
L’inventore del Bitcoin è noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Tuttavia, l’identità reale di Nakamoto rimane sconosciuta fino ad oggi. Il Bitcoin è stato introdotto per la prima volta nel 2008 tramite un documento di ricerca intitolato “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”, pubblicato da Nakamoto. La rete Bitcoin è stata attivata il 3 gennaio 2009, con il mining del primo blocco, conosciuto come blocco genesi.

Una coincidenza “curiosa” è che la crisi economica e finanziaria del settembre 2008 avvenne in concomitanza con l’invenzione del bitcoin. Lo stesso Nakamoto affermò in un suo articolo che aveva dato vita a questa moneta digitale per un’ispirazione “anarchica finanziaria” e a seguito del fallimento di banche americane.

Da una valutazione di come vengono generate le criptovalute, questa affermazione può essere facilmente smentita per gli alti costi della produzione informatica delle criptovalute, che necessitano di computer ad altissima velocità di calcolo (nel 2008 eravamo ancora in fase di studio dei computer quantistici), nonché di server altrettanto potenti, anche se la tecnologia è Peer-to-Peer, cioè tra vari Computers collegati tra loro che non sfruttano la rete web.
Rammento che nel 2008 vi era solo Google con server ad alta capacità e logicamente le attrezzature informatiche militari statunitensi. Quindi suppongo che “qualcuno”, magari un gruppo di matematici nerds a stelle e strisce, stava lavorando al progetto da qualche mese, in sentore dello tsunami economico che stava per abbattersi sulle economie mondiali.

Breve parentesi didattica sulla crisi del 2008:
La crisi è stata causata da una serie di fattori complessi. Alcuni dei principali motivi includono:
1. Crisi del settore immobiliare negli Stati Uniti: L’eccessiva concessione di mutui ipotecari a rischio (subprime) ha portato a un aumento dei tassi di default sui prestiti ipotecari, scatenando una crisi nel settore immobiliare.
2. Securitizzazione dei mutui subprime: Le istituzioni finanziarie hanno confezionato mutui subprime rischiosi in prodotti strutturati complessi e li hanno venduti come investimenti a rischio diversificato. Quando i tassi di default sui mutui sono aumentati, questi prodotti hanno sopportato gravi perdite di valore.
3. Diffusione globale: La crisi è stata amplificata dal fatto che molti istituti finanziari internazionali avevano investito in prodotti legati ai mutui subprime degli Stati Uniti, diffondendo così l’impatto a livello globale.
4. Debolezza dei regolamenti finanziari: Alcune politiche e normative finanziarie negli Stati Uniti e in altre parti del mondo non hanno impedito la concessione eccessiva di mutui subprime né hanno regolamentato in modo efficace il settore finanziario.

Questi fattori, insieme ad altri, hanno creato una crisi finanziaria globale che ha avuto ripercussioni su economie, mercati azionari e istituzioni finanziarie in tutto il mondo, e per la quale i popoli stanno pagando un caro prezzo ancora oggi. Come nella crisi del 1929, il mondo, a causa della finanza speculativa occidentale, agli interessi delle grandi famiglie e dell’industria bellica, ci stiamo pericolosamente avvicinando al déjà vu del secondo conflitto mondiale.
Stefano Becciolini

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