LO SPETTRO DEI 3 BIG  (ultima puntata)

di Glauco Benigni 
Seconda ed ultima  puntata  

Vai alla prima puntata CLICCA QUI

Molti si chiedono come è stato posibile che i 3 Big siano diventati gli arbitri della finanza mondiale e come mai la loro cavalcata si sia svolta in tempi così compressi. 
I motivi ovviamente ci sono . Vediamo per esempio cos’è successo dal punto di vista delle norme : 
Nel 1933 in USA il Banking Act viene inserito all’interno della più ampia legge Glass-Steagall Act.  Era la risposta alla crisi finanziaria del 1929, mirata a introdurre misure per contenere la speculazione da parte degli intermediari finanziari e prevenire le situazioni di panico bancario. Tra le misure si prevedeva l’introduzione di una netta separazione tra attività bancaria tradizionale e attività bancaria di investimento. In base alla legge, le due attività non poterono più essere esercitate dallo stesso intermediario, realizzandosi così la separazione tra banche commerciali e banche di investimento. Si impediva, di fatto, che l’economia reale fosse direttamente esposta all’influenza della finanza.  A causa  della sua successiva abrogazione nel 1999, nella crisi del 2007 è accaduto invece  proprio il contrario : l’insolvenza nel mercato dei mutui subprime, iniziata nel 2006, ha scatenato una crisi di liquidità che si è trasmessa immediatamente all’attività bancaria tradizionale, perchè quest’ultima era in commistione con l’attività di investimento.
Tra gli effetti dell’abrogazione si è  permesso la costituzione di gruppi bancari che, al loro interno, consentono, seppur con alcune limitazioni, di esercitare sia l’attività bancaria tradizionale sia l’attività assicurativa e di investment banking. Dopo la Grande recessione del 2008, durante la presidenza Obama si tentò ripristinare almeno parzialmente la Glass Steagall con il Dodd-Frank Act. In realtà la porta si era perta e i buoi erano già tutti scappati . Oggi alcuni osservatori ritengono che la marcia trionfale dei Mutual Funds è stata resa possibile proprio dall’abrogazione del Glass-Steagall Act.  
E infatti l’entità del cambiamento è sorprendente: dal 2007 al 2016, i fondi gestiti attivamente hanno registrato deflussi per circa 1.200 miliardi di dollari USA, mentre i fondi indicizzati hanno avuto afflussi di oltre 1.400 miliardi di dollari USA .
Giungiamo ora a delle considerazioni-conclusioni di ordine storico filosofico che riguardano il comportamento collettivo della specie umana . A seguito delle Grandi Rivoluzioni si era diffusa l’idea di uguaglianza e i Diritti, in alcune stagioni, apparivano migliori degli interessi. Ciò rimandava all’idea di distribuzione della ricchezza, da perseguire grazie alla contrattazione tra Forza Lavoro e Capitale. Era un’azione che si conclamava con l’ipotesi che i mezzi di produzione dovessero appartenere a chi produceva ricchezza .  Non ostante le molte battaglie civili e politiche, con la resa incondizionata dell’URSS , il capitalismo e i suoi succedanei hanno vinto il braccio di ferro con le masse operaie e contadine e con la classe di intellettuali che li sostenevano . Le Elites hanno imposto un neoliberismo che si fonda non più e non solo sull’egemonia derivante da accumulo di plusvalore ricavato dalla produzione di merci, ma su una serie di nuove fonti di reddito, tra le quali brilla come descritto la produzione di valore di scambio nelle Borse . 
Ebbene , è qui che si è posta la scelta da parte della popolazione mondiale negli ultimi 30 anni : è meglio lottare per  possedere i mezzi e le infrastrutture di produzione o è meglio partecipare agli utili che il sistema neoliberista  produce in Borsa? 
Appare evidente che :  grazie alla propaganda politica, alla pubblicità e all’induzione di stili di vita favorevoli al liberismo individualista, la scelta si sta sempre più orientando verso la seconda opzione. In questo momento decine di milioni di risparmiatori e centinaia di migliaia di  piccole e medie aziende non re-investono i propri risparmi in strutture produttive  e solo un’esigua minoranza immagina di generare lavoro per sè e per i propri “uguali” . Non ci pensano proprio . Non appena c’è un’eccedenza di risparmio o un capitale immobilizzato la stragrande maggioranza cerca il modo migliore di investirlo per trarne utili e rendite di posizione senza affaticarsi e preoccuparsi “del prossimo”.
Un dato eloquente: secondo un’analisi di Morningstar riportata da Financial Times, BlackRock e Vanguard nel 2018 hanno raccolto da soli il 57% di quanto affluito globalmente nel variegato panorama dei fondi comuni.  Diciamo che nell’eterno oscillare tra individualismo e solidarietà collettiva il polo che rappresenta gli  interessi personali immediati e misurabili sta conducendo la partita su un terreno che è totalmente sfuggito al controllo dell’Umanesimo solidale. Per tornare all’argomento Mutual Funds e concludere,  sono in molti a ritenere che sia tutto lecito e che illoro succeso sia determinato da conoscenze alte e superiori alla media delle capacità di massa . Ma si sa che dietro questa immagine di efficienza si celano pratiche molto ambigue. Teniamone conto.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto