NOTIZIARIO DALLA PALESTINA DEL 17 NOVEMBRE 2923

Parallelo Palestina – RIE Notiziario settimanale dal Medio Oriente del 17 novembre a cura di BECCIOLINI NETWORK e RETE INFORMAZIONE EUROPEA Una Parola un Link La retorica della demonizzazione, decontestualizzazione e destoricizzazione di Hamas è stata estremizzata e generalizzata per accusare non più un gruppo armato (che tuttavia è anche un movimento politico), ma un intero popolo. / Quando i palestinesi attaccano il regime e gli ebrei israeliani, li attaccano in quanto colonizzatori, non in quanto ebrei / Questa guerra a Gaza ha messo in luce l’odio dell’Occidente per i palestinesi / 1.153 massacri, 189 martiri fra il personale medico, 41.120 abitazioni completamente distrutte /e distrutto anche il 70% della rete elettrica/ 150 professionisti sanitari uccisi. La maggior parte negli ospedali / Gli oltre 4500 lavoratori regolari di Gaza hanno subito abusi durante la detenzione/ Un medico è stato freddato mentre cercava di raggiungere le incubatrici per aiutare i prematuri / Documentata l’esecuzione di decine di sfollati da Gaza /Cani randagi mangiano i corpi dei gazawi morti nell’ospedale di Al-Shifa / Il fosforo bianco non si limita a provocare incendi. Per il meccanismo di azione, dovrebbe essere inserito nella categoria delle armi chimiche. È gas asfissiante, procura ustioni sulla pelle ma anche ustioni riguardanti l’endotelio dell’apparato respiratorio. L’uso in territorio densamente popolato dovrebbe essere catalogato come “crimine di guerra”. Crimine in corso. / Coniato un nuovo acronimo WCNSF wounded child no surviving family/ Il presidente Usa e i media occidentali raccontano bugie / Mentono come se respirassero. Joe Biden passerà alla storia come un complice del genocidio, Lo scopo è spingere i palestinesi oltre il confine. Una volta lì, non faranno più ritorno. La pulizia etnica di Gaza sarà completa e inizierà la pulizia etnica della Cisgiordania. /Secondo gli sfollati di Al Naser soldati Usa erano sul posto e partecipavano all’invasione / Bombardano per poter continuare a occupare i territori. Come la Francia in Algeria negli anni Cinquanta. / In migliaia a piedi verso sud, sono stati colpiti da raid /Insieme all’invasione di terra e alla devastante campagna di bombardamenti, il regime sta conducendo una guerra separata in Cisgiordania, con arresti di massa, uccisioni da parte dell’esercito, violenza dei coloni e attacchi aerei. / L’esercito israeliano ha poco tempo per portare a termine le operazioni prima che la rabbia degli arabi nella regione e la frustrazione degli Stati Uniti e di altri paesi per il crescente numero di vittime civili ponga un limite all’obiettivo di sradicare Hamas/I combattenti stanno affrontando l’aggressione sionista in ogni area delle operazioni di terra. Le brigate al Qassam hanno distrutto 136 veicoli dell’esercito /La Resistenza comprende il suo nemico. Ha imparato attraverso l’esperienza come combatterlo. Questa non è una buona notizia per lui. /Secondo Nasrallah lo scontro è una battaglia di perseveranza, pazienza, un accumulo di risultati, punti e tempo. / Considerare la guerra come un evento locale sarebbe un altro errore del vecchio pensiero. Questa è una guerra per l’esistenza della Palestina. Nella visione islamica del proprio rinascimento civile la ferita palestinese costituisce una lacuna che si è incancrenita per 75 anni! / Per la logica colonialista del senescente sistema culturale italiano non è facile da comprendere, ma stiamo vivendo la prima autentica rivoluzione di questo secolo: la thawra palestinese/ Dobbiamo sostenere il diritto dei palestinesi a stare a casa loro, è il regime che se ne deve andare. Presentare come atto compassionevole la fuga dalle bombe di uomini donne e bambini è una infamia che si aggiunge all’infamia. / Favoreggiamento del genocidio, è l’accusa con la quale il Centro per i Diritti Costituzionali ha citato in giudizio Joe Biden, Antony Blinken e Lloyd Austin/ Netanyahu vorrebbe assumere la “responsabilità complessiva” della sicurezza di Gaza per un periodo indefinito dopo la fine della guerra. / Ma i gazawi non accetteranno l’occupazione, né alcuna tutela da parte di un’entità esterna /Secondo Erdogan Gaza è terra palestinese e gli USA devono accettarlo / Secondo l’Iran il regime è crollato il 7 ottobre e ora è vivo grazie alla respirazione artificiale statunitense/ Secondo la ministra spagnola Belarra stiamo assistendo a un vero e proprio genocidio e non dobbiamo essere complici, dobbiamo agire. Oggi è la Palestina, domani potrebbe essere chiunque. Sottoscrivi! / I sindacati palestinesi hanno lanciato un appello urgente per porre fine a ogni connivenza, e smettere di armarlo/ ‘Vattene, terrorista’ così il parlamento brasiliano ha espulso un deputato filosionista/ e altri 60 hanno chiesto al governo di ritirare l’ambasciatore da Tel Aviv/ Anche ebrei ortodossi negli Usa marciano contro il genocidio / E 1500 Israeliani Contro l’Apartheid hanno sollecitato alla CPI un intervento immediato per fermare il massacro /I seguenti paesi dell’Organizzazione della cooperazione islamica hanno invece bloccato il progetto per tagliare i legami con il regime: Arabia Saudita, Emirati, Giordania, Egitto, Bahrein, Sudan, Marocco, Mauritania, Gibuti,/ Mentre Germania, Italia e Giappone il 3 novembre, all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si sono opposti alla lotta alla glorificazione del nazismo, È preoccupante considerando le pagine oscure della loro Storia recente. / C’è razzismo violento suprematista bianco negli Usa a contro palestinesi e musulmani /La Francia ha espulso in modo violento la palestinese Abu Daqqa /E a Mestre istigazione a delinquere con finalità di terrorismo è l’accusa per una bandiera dell’FPLP in piazza / Gli incendi causati dal fosforo bianco stanno distruggendo le foreste e gli uliveti al confine col Libano, con conseguenze drammatiche a breve e lungo termine Un israeliano su due è contrario all’operazione di terra / Ma l’inviato israeliano all’Onu afferma che Guterres ha perso la bussola morale/ e sparare sulla Croce Rossa è diventato il nuovo sport degli israeliani /L’esercito ha ricevuto l’ordine di bombardare le case israeliane e perfino le proprie basi dopo che sono state sopraffatte dai militanti di Hamas il 7 ottobre. Gli israeliani “bruciati vivi” sono stati in realtà uccisi da fuoco amico. / Un video dell’aeronautica dimostra che e stato l’esercito a sparare ai suoi cittadini durante il rave party/ Gallant e Gantz vogliono che il regime effettui un grande attacco contro Hezbollah, ma Netanyahu si oppone /L’estrema destra kahanista, messianica, ebraica, vede la guerra attuale come un’opportunità e disprezza la comunità internazionale, le istituzioni internazionali e le regole di guerra”. / È al comando un gruppo di suprematisti razzisti e genocidi, imbevuti di nazionalismo del XIX secolo ma dotati di un apparato di pubbliche relazioni del XXI secolo con complicità altolocate in tutto l’Occidente nonché di un esercito dalla forza super-ridondante. / Il problema è come convincere questo sionismo fuori controllo a fare marcia indietro. I fatti imperativi sul terreno dovrebbero includere la recisione del cordone ombelicale armato/securizzato Washington-Tel Aviv – e l’espulsione dallo spettro geopolitico della matrice sionista cristiana neocon negli Stati Uniti, che si dà il caso sia profondamente radicata nei silos dello Stato profondo. Entrambi questi imperativi sono impossibili – a breve, medio e anche lungo termine. L’unica soluzione praticabile è un anatema supremo per il progetto sionista: uno Stato unico con ebrei e arabi che vivano insieme in pace. / Alexis de Tocqueville nel secolo diciannovesimo giustificava il colonialismo francese in Algeria, dicendo: “Ho sentito che molti uomini rispettabili, e non sono d’accordo con loro, trovano sbagliato bruciare i raccolti, svuotare i granai e persino arrestare uomini, donne e bambini disarmati. Queste sono spiacevoli necessità che qualunque popolo voglia fare la guerra agli arabi deve rispettare”/ L’impresa edile israeliana che ha costruito la base segreta americana, ha costruito anche un insediamento illegale / e fra i cittadini israeliani palestinesi che sono 1,2 milioni, cioè il 20 per cento della popolazione in questi giorni c’è stata un’ondata di arresti / arrestati anche il capo del Comitato arabo e altri ex deputati della knesset / Fra stupri, Daesh, Mein Kampf e altre menzogne il regime ha perso ogni credibilità /Dall’inizio dell’ultimo decennio, le squadre del Ministero della Difesa stanno anche setacciando gli archivi per rimuovere i documenti storici sui massacri della Nakba /Il regime sionista è il sesto maggior consumatore pro-capite di carne al mondo, il più alto nel Medioriente. 2.000 cani randagi sono stati uccisi nel ’22 con il solo intento di ridurne il numero, mentre è vietato ai palestinesi costruire strutture permanenti per ospitare i randagi. Le Auschwitz per animali sono ovunque e alcune di queste sono mandate avanti da sopravvissuti all’Olocausto. La secolare dominazione della civiltà occidentale si sta dissolvendo più rapidamente di quanto previsto a causa del genocidio israeliano in corso / Giappone e Filippine hanno varato un accordo militare contro Pechino /Ma la nuova era di sviluppo va avanti grazie alla iniziativa Belt and Road e all’agenda dei BRICS. / La Cina, grande finanziatore dei paesi in via di sviluppo, sarebbe creditrice nel resto del mondo per oltre 1.300 miliardi di dollari superando tutte le fonti di aiuto e credito, compresa la Banca Mondiale / Dei 46 paesi più poveri del mondo 33 sono africani/ Ayten Öztürk, oppositrice politica turca rischia due ergastoli per aver denunciato di essere stata rapita e torturata dalla polizia, anche se è stata assolta dall’accusa di propaganda per organizzazione terroristica. / Lo Stato Islamico ha rivendicato un attentato a Kabul contro la comunità sciita hazara/ A Panama i manifestanti denunciano una miniera che inquinerà l’acqua, l’aria e distruggerà la biodiversità, avvantaggerà le imprese straniere e non le comunità indigene. Sarà indetto un referendum nazionale sull’attività mineraria. / Il PNRR italiano finanzierà il sistema sanitario? Macchè! meglio satelliti per scopo militare! Oltre 100 milioni saranno destinati ad una delle fabbriche spaziali più grandi d’Europa che sarà operativa entro il 2025. Hadeel Abdel Aziz, attivista Giordana dei diritti umani, ha restituito il Premio Internazionale delle Donne del Coraggio, assegnatole dal Dipartimento di Stato Usa / mentre il razzismo occidentale ha raggiunto il livello più basso: la campagna di Natale di Dior ha cacciato la palestinese Bella Hadid e scelto al suo posto l’israeliana May Tager / Vedendo in quanti, in questi giorni, non solo giustificano, ma invocano il genocidio come atto giusto e dovuto, capisco come abbia fatto Hitler a sterminare sei milioni di ebrei, non dico nell’indifferenza del mondo intero, ma addirittura con la malcelata approvazione della brava gente. / È la radicale e irreversibile perdita di ogni elemento di universalismo della nostra civiltà: noi scherziamo sopra una tragica realtà solo perché noi siamo sopra le macerie e gli altri sono sotto le macerie e noi siamo quelli che hanno fatto le macerie. Tutto ciò è irrecuperabile, rimarrà a segnare un solco che non si potrà mai più colmare. / PROSSIMI EVENTI 18 novembre Le guerriere della pace – Casali del Marco 19 novembre A fianco della resistenza palestinese – Sol Cobas – Milano //////////////////////////////////////////////////////////// CHECKPOINT 303 è un collettivo musicale della scena elettronica araba. Il progetto, assolutamente no-profit, ruota intorno alla figura del duo composto dal sound cutter tunisino MOCHA e dal sound catcher palestinese YOSH, nativo di Betlemme. Il loro nome si ispira ad un checkpoint reale, il numero 300, situato tra Betlemme e Gerusalemme. Il Nome del gruppo è stato modificato in CHECKPOINT 303 per rappresentare la simmetria vigente nella musica elettronica. La nascita di questo checkpoint virtuale rappresenta, secondo le parole di Mocha, un atto di resistenza artistica. Il progetto è nato nel 2004 con lo scopo di ricostruire il paesaggio sonoro della vita quotidiana di milioni di persone in Palestina e in Medio Oriente, amalgamando e rielaborando suoni presi dalla strada con beat elettronici. Quindi nei loro pezzi possiamo ascoltare i rumori di un ‘ esistenza sotto assedio fatta di stridenti suoni di pallottole, rumori del traffico, tumulti ma anche campioni presi dalla Tv, voci di persone, canzoni e vecchie registrazioni radio. Di base a Parigi SC Mocha rielabora le registrazioni sul campo effettuate da SC Yosh il quale vaga con un microfono, tra Ramallah, Gerusalemme, Betlemme e Gaza, registrando ogni situazione, dalla più banale alla più esplosiva.L’elaborazione dei pezzi avviene servendosi anche di collaboratori internazionali. Fiancheggiatori quasi fissi del collettivo sono Cheikh Julio (field recordings e immagini), Noise Generator Som, sushi Miss K (tastiere), e VL Monalisa (Vocal). Inoltre sono previste collaborazioni con artisti come Splinters of Madness, Melski e Damski e il chitarrista Mehdi Douss. Il risultato del lavoro del collettivo è un mosaico elettronico stranamente umano, la colonna sonora della persona comune di fronte alla disintegrazione del buon senso e dellla giustizia. Tutti i brani, nonostante la loro tristezza e la loro rabbia, in qualche modo riescono non solo a rimanere molto composti (sia musicalmente che emotivamente), ma anche a tramettere un intenso ottimismo, una sorta di combattiva speranza che nella sua essenza è un appello alla pace. Il brano “Streets of Ramallah “ contiene il campione del suono di un arma da fuoco registrato durante i festiggianenti in occasione di una vittoria di Al Fatah ma non deve essere preso come un segno di fedeltà politica. “Siamo artisti, non politici ” dice Mocha. “Consideriamo il nostro lavoro come ‘musica libera dei territori occupati’. Abbiamo sempre detto che il messaggio che vogliamo diffondere attraverso la nostra musica è al di là dell’orientamento politico e del credo religioso. è profondamente umano. In altre parole, chiede il rispetto dei diritti umani fondamentali. L’uguaglianza, la libertà e la giustizia non devono avere un colore politico o un volto religioso. Sarebbe un po’ ingenuo pensare che la nostra musica possa cambiare la situazione sul terreno. Tuttavia ci auguriamo che possa contribuire a promuovere una consapevolezza internazionale che controbilanci la rappresentazione parziale della situazione in Palestina e in Medio Oriente.Ci auguriamo che si creino connessioni a livello umano…. Molte persone ci hanno contattato per usare alcuni dei nostri pezzi per un film o per un gioco. Questo è un bel modo di diffondere la voce dei senza voce nel mondo. Forse qualcuno sarà curioso e vorrà ascoltare la nostra musica. La curiosità è il primo passo verso la comprensione.” Tra i brani da loro prodotti ve ne sono due particolarmente rappresentativi della loro opera. Il primo, intitolato “Needle stuck on Lebanon”, si apre con un inquietante reportage prima in italiano poi in inglese del recente attacco di il regime al Libano mescolato con lo scricchiolio di un disco in vinile. Piano piano si aggiungono il campione di batteria del famoso pezzo dei Bauhaus “ Bela Lugosi’s dead “, un canto arabo in sottofondo e il ritmo di una tabla. A questo punto entra in gioco l ‘oud. La canzone avanza dentro e fuori l’incubo della guerra ed ai suoni intrecciati si sovrappongono i campioni delle news dei media internazionali che quasi subliminalmente formano una sorta di narrazione distorta della situazione in Libano, il disco rotto della storia che si ripete. Si entra in un paesaggio sonoro che è giornalistico e surreale nella sua crudezza. Il secondo brano, “Teoda” ( controllo), è altrettanto inquietante. Ad un ritmo elettronico simile ad un battito cardiaco schizzato si sovrappongono il riff di un oud, prima pulito quindi distorto, e le voci dei passeggeri di un autobus, ad un posto di blocco, sottoposti ad interrogatorio. Uno spaccato della vita palestinese nel quotidiano, un infinita serie di ostacoli in qualsiasi direzione,un bus che, alla fine, non va da nessuna parte. Il progetto Checkpoint 303 continua l’opera cominciata da MarcelKhalife e Sheikh Imam adottando il linguaggio globale della musica elettronica. A quanto pare sembra che il messaggio lanciato non sia caduto nel vuoto dato l’alto numero di riscontri positivi ottenuti. Articoli riguardanti il collettivo sono apparsi su Le Monde Diplomatique, The Independent, il quotidiano canadese La Presse e la rivista francese Le Monde. Attivissimi a livello internazionale, il loro tour ha toccato Europa, Giappone, Australia, Canada e America. Particolarmente significative sono state le date a Sarajevo, Lione, Goteborg, Copenhagen e Parigi per il “Tunisian Revolution Support Festival “. Dulcis in fundo Il gruppo inglese Massive Attack è rimasto cosi colpito dal suono di CHECKPOINT 303 da volerlo come dj set di apertura nelle date del tour europeo. Insomma, buone nuove sotto il sole del Medio Oriente, il sasso è stato lanciato ora basta raccoglierlo.

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