Direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici? NO, grazie!

L’Unione Europea tenta di mettere le mani sul patrimonio degli italiani: la casa.

Imponendo che gli edifici debbano rientrare in rigide classi energetiche, obbligando le famiglie ad indebitarsi per le ristrutturazioni, sotto la falsa bandiera dell’ambientalismo.

Se anche tu sei contrario a questi futuri obblighi, pensati dietro le scrivanie dei palazzi di Bruxelles, manda una PEC  o una mail con il testo sottostante alle istituzioni.

DA MANDARE AI SEGUENTI DESTINATARI:

  • PEC GOVERNO ITALIANO:
    presidente@pec.governo.it;
  •  MAIL GOVERNO ITALIANO E PARLAMENTARI EUROPEI ELETTI IN ITALIA:
    info@politicheeuropee.it; dipe.segreteriacd@governo.it; uscm@palazzochigi.it; a.cagnazzo@governo.it;
    angelo.ciocca@europarl.europa.eu; silvia.sardone@europarl.europa.eu; isabella.tovaglieri@europarl.europa.eu; danilo.oscar.lancini@europarl.europa.eu; gianna.gancia@europarl.europa.eu; stefania.zambelli@europarl.europa.eu; alessandro.panza@europarl.europa.eu; marco.zanni@europarl.europa.eu; marco.campomenosi@europarl.europa.eu; giuliano.pisapia@europarl.europa.eu; irene.tinagli@europarl.europa.eu; pierfrancesco.majorino@europarl.europa.eu; patrizia.toia@europarl.europa.eu; brando.benifei@europarl.europa.eu; eleonora.evi@europarl.europa.eu; tiziana.beghin@europarl.europa.eu; silvio.berlusconi@europarl.europa.eu; massimiliano.salini@europarl.europa.eu; carlo.fidanza@europarl.europa.eu; pietro.fiocchi@europarl.europa.eu; mara.bizzotto@europarl.europa.eu; gianantonio.da.re@europarl.europa.eu; paolo.borchia@europarl.europa.eu; alessandra.basso@europarl.europa.eu; elena.lizzi@europarl.europa.eu; marco.dreosto@europarl.europa.eu; rosanna.conte@europarl.europa.eu; carlo.calenda@europarl.europa.eu; elisabetta.gualmini@europarl.europa.eu; paolo.de.castro@europarl.europa.eu; alessandra.moretti@europarl.europa.eu; marco.zullo@europarl.europa.eu; sabrina.pignedoli@europarl.europa.eu; sergio.berlato@europarl.europa.eu; herbert.dorfmann@europarl.europa.eu; susanna.ceccardi@europarl.europa.eu; antonio.maria.rinaldi@europarl.europa.eu; anna.bonfrisco@europarl.europa.eu; simona.renata.baldassarre@europarl.europa.eu; luisa.regimenti@europarl.europa.eu; matteo.adinolfi@europarl.europa.eu; simona.bonafè@europarl.europa.eu; massimiliano.smeriglio@europarl.europa.eu; roberto.gualtieri@europarl.europa.eu; aldo.patriciello@europarl.europa.eu; fulvio.martusciello@europarl.europa.eu; raffaele.fitto@europarl.europa.eu; raffaele.stancanelli@europarl.europa.eu; giuseppe.milazzo@europarl.europa.eu; dino.giarrusso@europarl.europa.eu; ignazio.corrao@europarl.europa.eu; pietro.bartolo@europarl.europa.eu; caterina.chinnici@europarl.europa.eu; annalisa.tardino@europarl.europa.eu; francesca.donato@europarl.europa.eu;

TESTO MAIL DA COPIARE E INCOLLARE:

Ai rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee.

In qualità di cittadino italiano, comunico la mia contrarietà alla nuova direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici (Epbd, Energy performance of buildings directive) presentato al Parlamento Europeo, che verrà discussa il 9 febbraio in commissione Industria ed Energia e votata a marzo 2023 dal Parlamento Europeo.

La sua imposizione unilaterale e dittatoriale comporterà la ristrutturazione di milioni di immobili in tempi ridottissimi, causando un aumento sproporzionato dei prezzi e carenze di materiali e strumenti.

Nell’immediato, poi, l’effetto sarà quello di una perdita di valore della stragrande maggioranza degli immobili italiani e, di conseguenza, un impoverimento generale delle nostre famiglie.

Mi appello quindi al Governo, alle forze politiche nazionali ed europee affinché venga svolta ogni possibile azione per far sì che l’imminente fase finale di esame della bozza di direttiva possa condurre a ripensare un’impostazione che per l’Italia avrebbe conseguenze devastanti.

 


Per saperne di più sulla direttiva europea leggi l’approfondimento qui di seguito:

La proposta di nuova direttiva europea sulla prestazione  energetica degli edifici (Epbd, Energy performance of buildings directive) era stata presentata dal vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, il 15 dicembre 2021. Con una rassicurazione rivolta soprattutto all’Italia: “Nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata”.

Il nuovo testo elaborato da Bruxelles doveva essere discusso il 23 gennaio dalla commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo. Il giorno successivo era previsto il voto, che nel frattempo è già slittato al 9 febbraio per consentire lo smaltimento degli oltre 1.500 emendamenti presentati alla proposta della Commissione europea.

Le disposizioni contenute nella direttiva non sono quindi ancora definitive, perché vanno approvate dal Parlamento europeo. Una volta superato questo scoglio, la direttiva dovrà essere recepita dai singoli Stati membri, che dovranno quindi mettere mano anche a tutte le regolamentazioni edilizie.

(Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/01/13/efficienza-energetica-case-la-maggioranza-contro-la-bozza-ue-patrimoniale-camuffata-ance-9-milioni-di-edifici-da-ristrutturare/6935482/)

Il testo presentato dal relatore del Parlamento europeo, l’irlandese Ciaran Cuffe (Verdi europei), introduce obblighi di ristrutturazione più stringenti a fronte di maggiori tutele sociali per i proprietari, con l’utilizzo del Fondo sociale per il clima e dei finanziamenti del Recovery come garanzia per un quadro di sostegno specifico tramite strumenti finanziari. L’eurodeputato vorrebbe anche inserire nella direttiva ambiziosi target per le pompe di calore e incoraggiare i Paesi Ue a promuovere “ristrutturazioni di comunità” a livello di quartiere.

(Fonte: https://www.ansa.it/europa/notizie/europarlamento/news/2023/01/13/primo-voto-del-parlamento-ue-su-efficienza-energetica-delle-case-slitta-al-9-febbraio_304474c9-d00f-4d88-9443-f64c27074f6c.html)

In Italia la direttiva avrà un forte impatto, perché il 60% circa degli edifici, secondo i dati Enea, si trova nelle classi più energivore (F, G) quindi dovrà sottostare a riqualificazioni energetiche di un certo spessore per rientrare nei nuovi parametri di efficienza. Chi non lo farà, rischierà di avere in mano immobili deprezzati e meno appetibili sul mercato.

Le disposizioni contenute nella direttiva non sono comunque ancora definitive, perché vanno approvate dal Parlamento europeo. Una volta superato questo scoglio, la direttiva dovrà essere recepita dai singoli Stati membri, che dovranno quindi mettere mano anche a tutte le regolamentazioni edilizie.

Se la proposta di direttiva non dovesse essere modificata nella parte relativa alle tempistiche e alle classi energetiche, dovranno essere ristrutturati in pochi anni milioni di edifici residenziali. Senza considerare che in moltissimi casi gli interventi richiesti non saranno neppure materialmente realizzabili, per via delle particolari caratteristiche degli immobili interessati. Inoltre, i tempi ridottissimi determineranno una tensione senza precedenti sul mercato, con aumento spropositato dei prezzi, impossibilità a trovare materie prime, ponteggi, manodopera qualificata, ditte specializzate, professionisti ecc.

Nell’immediato, poi, l’effetto sarà quello di una perdita di valore della stragrande maggioranza degli immobili italiani e, di conseguenza, un impoverimento generale delle nostre famiglie.

Per migliorare le prestazioni energetiche di milioni di edifici, è necessario porsi obiettivi realistici. Occorrerebbe, soprattutto, agire attraverso misure incentivanti e non imponendo a Paesi diversissimi fra loro obblighi pensati dietro le scrivanie dei palazzi di Bruxelles. Si è scelta, invece, la strada della coercizione, senza neppure prevedere, in capo agli Stati membri, un’adeguata flessibilità per adattare le nuove norme ai contesti nazionali.

Ci appelliamo al Governo e alle forze politiche affinché venga svolta ogni possibile azione per far sì che l’imminente fase finale di esame della bozza di direttiva possa condurre a ripensare un’impostazione che per l’Italia avrebbe conseguenze devastanti.

(Fonte: https://www.startmag.it/energia/ecco-perche-bisogna-fermare-la-direttiva-ue-sullefficienza-energetica-degli-edifici/)

I deputati italiani della nona legislatura (2019-2024)




18 commenti su “Direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici? NO, grazie!”

  1. Francesca Mulas

    L’Unione Europea non tutela i cittadini che vengono vessati in ogni modo. L’Unione Europea non è democratica, toglie lavoro, diritti e libertà. Va abolita

  2. Pingback: GLI AGNELLI NELLA BUFERA E NON SOLO PER LA JUVENTUS – Becciolini Network

  3. L’ unione europea è tale solo per creare problemi agli stati membri e comunque lo fa perché le vengono imposte direttive extra europee.

  4. Gentilissimi,
    la mail inviata agli europarlamentari è ritornata indietro: tantissimi indirizzi risultano errati.

    1. Grazie per aver aderito alla nostra iniziativa. Non so dirle come mai tornano indietro le mail mandate agli indirizzi istituzionali degli europarlamentari, magari non le usano neppure questi personaggi.

    1. Assolutamente no niente tracciamento elettronica no vaccini no gren pass no tasse no microcippass come sempre se il popolo non si sveglia che il governo sorpasso mentre nella calpa tutto tace così pass vincono loro e ne paghiamo le pene di chi vax covidiota decerebrato ancora lì appoggia in mascherina e tamponi per avere la schiavitù in green pass.

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