GLI AGNELLI NELLA BUFERA E NON SOLO PER LA JUVENTUS

Nonostante i quotidiani, peraltro controllati per il 60% dal Gruppo GEDI di propietà della famiglia Agnelli/Elkan, ne parlino il meno possibile, Andrea Agnelli ha lasciato la Presidenza della Juventus e non come stanno scrivendo i “loro giornalisti” per un gesto nobile, ma perchè l’intero Consiglio di Amministrazione si è dimesso.
Andrea Agnelli  dopo l’inizio del terremoto si è dimesso anche dalla Stellantis N.V, cioè la società francese che ha rilevato la vecchia FIAT e da EXOR, la Finanziaria fondata dagli Agnelli.
Ma si tratta di dimissioni volontarie o costrette?
Viste le personalità che siedono nei C.d.a. di quelle Società, probabilmente la scelta era obbligata.

In una “illuminante ed inquietante intervista di VisioneTV a GIGI MONCALVO, vengono  ripercorse le  vicende degli ultimi anni della famiglia Agnellie le fortune di Lapo Elkan,  che lo hanno messo ai vertici di tutte le società che in qualche modo possono spostare gli equilibri mediatici e politici attuali.
È molto interessante  la parte relativa ad Edoardo Agnelli e la strana morte avvenuta per suicidio il 25 Novembre del 2000.
Nella sua esposizione dei fatti Moncalvo  fa riferimento ad un imprenditore di Castelvetrano (TP)  a cui era stato affidato un’importante settore della FIAT , molto legato al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Non viene fatto il nome ma da una ricerca risulta che la DIA  (Dipartimento Investigativo Antimafia)  di Palermo ,  nel Novembre del 2016 aveva eseguito un decreto di sequestro nei confronti degli eredi dell’imprenditore Carmelo Patti, originario di Castelvetrano (TP), ex proprietario della Valtur, deceduto il 25 gennaio 2016. Le indagini avevano svelato  interessi economici riferibili alla famiglia mafiosa di Castelvetrano, guidata dall’ex  latitante Matteo Messina Denaro.
Ora vi chiederete cosa centra l’imprenditore
Carmelo Patti con la Fiat.
Negli anni ’80 la  Fiat chiede alle aziende di Patti di rilevare le Unità produttive ausiliari di Pomigliano d’Arco. L’industriale partito da Castelvetrano aderisce al progetto e rileva 400 operai assunti nella neonata Selca (cablaggio per Fiat Marea). Poi avvengono i primi attriti  tra la Dirigenza FIAT e il Patti accusato di essersi montato la testa e le commesse scendono da 125 milioni a 100.
Suggestive ipotesi? Spunti di indagine per i magistrati? Sicuramente l’intervista di VisioneTV  a GIGI MONCALVO è assolutamente da vedere  e riascoltare con molta attenzione.

Stefano Becciolini

ATTENZIONE: Invia anche tu una Mail al Governo Italiano ed ai Parlamentari Europei  per dire “NO ALLA RICLASSIFICAZIONE  ENERGETICA DELLE ABITAZIONI”

 

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