MA IL NOSTRO ESERCITO HA IN DOTAZIONE LE MINE ANTIUOMO PROIBITE?

Informazioni riportate durante IL PUNTO DI  VISTA  con Franco Fracassi delle ore 08:30 del 10/01/2023.

Ucraina: Mosca accusa l’Italia e pubblica le foto delle mine antiuomo e anticarro proibite dalle convenzioni internazionali e titola: “Quanti souvenir da Roma

Le mine in questione sono di fabbricazione italiana e sono le seguenti: TS/6.1, TS50 е TS/2,4 (mats/2). Sono state, a detta del comunicato russo, date in dono.
Sono state disinnescate dai loro ingegneri sul territorio ucraino ed esposte nell’estate del 2022 in una mostra di armi, prese nel parco «Patriot» di Mosca.

Poche ore dopo la pubblicazione arriva la smentita del Ministro della Difesa, Crosetto: “L’Italia non produce mine antiuomo e non le fornisce a nessun paese al mondo, Ucraina compresa“.

L’Italia era tra le prime nazioni produttrici di mine antiuomo con la ditta “Valsella Meccanotecnica” che chiuse battenti nel 2005.
Tra i vari tipi di mine antiuomo c’era la produzione di mine giocattolo. La mina antiuomo TS50, quella fotografata dai russi, è una mina di produzione della Valsella.

La Valsella Meccanotecnica è stata  fondata nel 1969. Tra le sue innumerevoli acquisizioni, annovera, tra le più importanti, quella del gruppo FIAT; infatti durante 1984, il Gruppo FIAT tramite “Fratelli Borletti S.P.A.” e tramite “Gilardini”, ottennero il 100% del capitale di Meccanotecnica, e di conseguenza di Valsella Meccanotecnica. Questo diede il controllo al 100% di Valsella e MISAR alla FIAT. Per un certo periodo FIAT prese davvero il controllo dell’industria mine militari in Italia; una posizione consolidata nel 1988 con l’acquisto di “Simmel Difesa” che a sua volta rilevò gli asset di “Bombrini Parodi Delfino (BPD).
Nel 1994 FIAT annunciò (tramite FIAT CIEI S.P.A.) la cessazione di ogni partecipazione in Valsella e, nello stesso anno, “FIAT  componenti e impianti per l’energia e l’industria” si fuse con “Whitehead sistemi subacquei S.p.A.”.
Nel 1995 la produzione di mine di terra e navali della MISAR (incorporata nella Whitehead nel 1990) fu venduta alla società “Esplosivi Industriali  S.p.A.

Ora andiamo al nocciolo della questione: l’Esercito Italiano ha in dotazione mine antiuomo e anticarro? La risposta è SI.

Nonostante questi tipi di mine  con dispositivi “anti-manipolazione”,
siano proibite dalla Legge n. 374 del 1997, l’Esercito Italiano ne ha tra il suo arsenale 8.000 per l’utilizzo a fini esclusivi di addestramento, per operazioni di sminamento e di ricerca di nuove tecnologie a scopo di sminamento e di distruzione delle mine.

Questo arsenale è rinnovabile tramite importazione fino a una quantità non superiore a 8000, in deroga a quanto disposto dall’Articolo 1, comma 2 della legge 29 ottobre 1997, n. 374 .

Ora bisogna chiederci se una parte di questo arsenale sia stato inviato all’esercito Ucraino come “utilizzo interno per esercitazione ed addestramento” e quante “mine proibite” siano state rimpiazzate in questi 11 mesi di guerra ed aiuti da parte del nostro governo. Ma cosa non meno importante: quale azienda ha fornito e sta fornendo le nuove dotazioni?

Il problema è che tutto l’elenco degli approvvigionamenti bellici a Kiev è stato secretato dal Governo Draghi.

Stefano Becciolini

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