NOTIZIARIO DAL MEDIO ORIENTE E PALESTINA DEL 1° DICEMBRE 2023

Parallelo Palestina – RIE Notiziario settimanale dal Medio Oriente del primo dicembre a cura di B.N. e R.I.E. Una Parola un Link  Il 7 ottobre e stato un massacro di hamas o dell’esercito israeliano? /Sale a 3.200 il numero di palestinesi arrestati dal 7 ottobre /in Cisgiordania uccisi 223 palestinesi, tra cui 56 bambini /e durante i quattro giorni di tregua arrestati in 260 / Nel sistema giudiziario parallelo del regime sionista la responsabilità penale per i palestinesi inizia a 12 anni di età, e vengono processati come adulti già dall’età di 16. Ora sono 46 i giornalisti incarcerati, 29 dei quali sono stati arrestati dopo l’attacco del 7 ottobre. Sono 2.070 i trattenuti con la formula della detenzione amministrativa. Almeno 700 sono i prigionieri politici malati. Secondo le Nazioni Unite la maggior parte delle condanne inflitte sono arbitrarie, / I lavoratori di Gaza bloccati dal sistema sionista sono stati torturati e interrogati /Più di due terzi dei palestinesi proposti per il rilascio nell’ambito della tregua non sono stati condannati per alcun crimine. La maggior parte sono stati arrestati da bambini / Gaza si risveglia dopo 50 giorni di bombe nella distruzione totale /Cominciata la tregua, l’esercito ha sparato sui palestinesi che tentavano di tornare al Nord /Nonostante la pausa umanitaria, ha attaccato il campo di al-Maghazi, nel centro di Gaza, uccidendo un palestinese e ferendone un altro. Dal 7 ottobre al 27 novembre ha ucciso almeno 14.854 palestinesi, tra cui 6.150 bambini e oltre 4 mila donne. Il bilancio ufficiale israeliano è di 1.200 morti / Le scuole della striscia di Gaza in questo momento sono usate dall’esercito israeliano come strutture per la tortura e la detenzione/ “La tregua a Gaza deve diventare un cessate il fuoco” La sola via d’uscita al genocidio che si sta compiendo è l’applicazione del diritto internazionale, e non si può fare della Palestina un’eccezione” Non si tratta di un conflitto: è una guerra israeliana contro tutti i palestinesi / Confrontiamo le strategie: in questo momento è come se lo stato sionista procedesse a gran velocità ma senza alcuna idea di dove andrà a parare, un po’ come un treno senza più macchinista. La Strategia palestinese prevede invece di concludere con un lungo cessate il fuoco, preludio allo scambio dei militari prigionieri con migliaia di palestinesi incarcerati. / La liberazione dei prigionieri palestinesi è stata accompagnata dall’espressione del sostegno ad Hamas. E nemmeno con l’enorme livello di distruzione e morte inferto alla striscia, ci sono state lamentele contro Hamas da parte del popolo. Per porre fine ad Hamas, il regime sionista deve uccidere o espellere tutti i palestinesi dalla Cisgiordania, da Gaza e da tutti i campi profughi in Giordania, Libano e Siria. / Le Nazioni Unite chiedono un “pieno cessate il fuoco umanitario” / Democracy for the Arab World Now (DAWN) ha chiesto agli Emirati, al Bahrein, al Marocco e al Sudan di “ritirarsi immediatamente dagli accordi di Abramo e, insieme ai firmatari del trattato di pace Egitto e Giordania, di porre fine a qualsiasi coordinamento militare con il regime sionista”. /Bin Salman chiede di fermare le esportazioni di armi verso Tel Aviv/ Riyadh, potrebbe bloccare il petrolio finché non ci sarà una soluzione definitiva per la Palestina, secondo l’Iniziativa di pace araba del 2002. Ma Bin Salman non lo farà, perché la ricchezza saudita è tutta investita a New York e Londra. Il Consiglio di cooperazione del Golfo ha scelto da che parte stare, allontanandosi completamente, spiritualmente e geopoliticamente, dalla più ampia Piazza Araba / e anche il parlamento tunisino ha purtroppo congelato la legge anti-normalizzazione. / mentre i Paesi Bassi continueranno a fornire parti di F35 al sistema sionista nonostante i rischi di crimini di guerra / Sarà possibile uno Stato palestinese finché il suo vicino possiederà armi nucleari? / Il Parlamento sudafricano ha appena approvato una mozione per la chiusura dell’ambasciata israeliana /e presenterà una petizione alla Corte internazionale di Giustizia perché lo stato sionista sia dichiarato “Stato di apartheid”. E di “apartheid” il Sudafrica se ne intende (la notizia è stata censurata da tutti i media “liberi” italiani) / Il Partito Comunista dell’India ha lanciato un’appello e una settimana di agitazione per sostenere la lotta di liberazione nazionale palestinese/ 1 000 imbarcazioni lasceranno la Turchia per raggiungere le acque di Gaza con una nuova Freedom Flotilla/ Secondo Shlomo Yitzchak, ebreo, è vittimismo quello degli ebrei: “La resistenza palestinese anti-coloniale non ha nulla a che fare con gli atti antisemiti in Europa”. / Il sistema sionista preferirebbe far morire i propri ostaggi piuttosto che accettare un cessate il fuoco /Alla Knesset l’ultradestra che era contro la tregua ha litigato perfino con i loro parenti / Una prigioniera israeliana ha invece scritto una toccante lettera di ringraziamento ad Hamas/ e tutti quelli rilasciati sono stati costretti al silenzio mediatico, mentre il regime rafforzava il controllo sulle interviste / L’attacco via terra è costato finora più di 300 carri armati e mezzi trasporto truppe.” Secondo Marx la violenza non fa che proteggere lo sfruttamento, ma non lo causa, la guerra non è giusta o ingiusta, la guerra è denaro / La prossima guerra? la Nato si prepara allo scontro totale!/ Per evitare che il pianeta diventi “il grande cimitero dell’umanità” non basta abbattere la dittatura del dollaro, occorre farla finita con il capitalismo /Bei tempi per il comparto militare-industriale. Ma è davvero l’arsenale della democrazia? / Le industrie degli armamenti sono legate a doppio filo con la politica e le forze armate, in grado di esercitare enormi pressioni sui partiti. Prova ne sia che i politici che si oppongono ai loro interessi non sono destinati a grandi fortune, più o meno come coloro che non sposino senza riserve le ragioni dello stato sionista/ Analizzare i conflitti sulla base delle scelte (apparenti) delle leadership locali è assolutamente da sprovveduti. Le motivazioni della crisi sono globali e sono da ricercare nella sfida lanciata dalla Cina all’egemonia americana sia sotto l’aspetto monetario, che tecnologico, che militare. La Russia è in grado di garantire al governo cinese la sicurezza alimentare ed energetica. Abbattere l’élite putiniana di Mosca significa poter circondare e affamare la Cina. Gaza è usata cinicamente come esca per attrarre nel conflitto Libano e Iran, facendolo così diventare devastante. / Lo scorpione israeliano dal canto suo pungerà la rana statunitense? Netanyahu sta costruendosi il sostegno popolare per un ultimatum a Gaza: “emigrazione o annientamento”. Tagliare munizioni o finanziamenti al sistema sionista sarebbe una “minaccia” potente, se non fosse per l’onnipotente “Lobby” e il suo stretto controllo sul Congresso che è saldamente al fianco del sistema israeliano. / Come nel caso delle popolazioni indigene dell’America settentrionale, i palestinesi sarebbero destinati a finire nelle riserve? / In Bangladesh, 170 milioni di abitanti, si contano 10.000 arresti, 5500 feriti e 16 morti in vista delle elezioni del prossimo 7 gennaio/ Quest’anno non è stato possibile commemorare la data internazionale del 29 novembre. perché non c’è solidarietà per i palestinesi, neanche di fronte a crimini di guerra, a crimini contro l’umanità e a un genocidio così efferato: 49 giorni di ininterrotti bombardamenti, 20.031 morti, tra cui 8.176 bambini. Se la comunità internazionale vuole dare senso a questa giornata è necessario che tuteli i diritti del popolo palestinese / il diritto a difendersi non spetta a chi occupa illegalmente territori non suoi e dai quali avrebbe, invece, il dovere di ritirarsi, come prevedono le inascoltate norme del diritto internazionale/ Meta ha chiuso l’account in lingua inglese di Quds News Network sulla piattaforma Instagram / Mentre Facebook permette annunci che chiedono l’“Olocausto” dei palestinesi / La Harvard Law Review ha vietato la pubblicazione di un articolo sul genocidio a Gaza/ E anche Hollywood fa la guerra alle artiste anti genocidio, come Susan Sarandon dimessa dalla sua agenzia, e Melissa Barrera ritirata dal cast della serie Scream/ Travaglio accredita storielle propagandistiche alimentate dai Sionisti/ Ma ha avuto precise repliche da Vincenzo Brandi / e Ilan Pappé / Questi, uno dei maggiori rappresentanti della Nuova storiografia israeliana, ospite a Torino, ha dichiarato: come ebreo, vi dico che il sionismo è il male. Ciò che chiedo è una Palestina libera per tutti. PROSSIMI EVENTI Sabato/domenica, Proiezione online di un film a cura del Palestine Museum – H 18.00 02 DICEMBRE Chiedere la fine del genocidio, e il ristabilimento del diritto con Karim Hamarneh – Aulla Cultura e resistenza contro l’oblio – Parlano le donne palestinesi – Roma 46ma Giornata Mondiale di Solidarietà con il Popolo palestinese – Bologna Un dettaglio minore – Genova 03 DICEMBRE La Palestina dimenticata – Incontro con Ascari, Basile, de Magistris, di Battista, Moni Ovadia – Segrate (MI) Film Erasmus in Gaza e incontro con il dottor Aqel Taqz di Ramallah – Milano Fermare la spirale d’odio in terra santa – Milano La storia non perdonerà gli indifferenti – Milano / Ladispoli 04 DICEMBRE Palestina Israele pace utopia necessaria – Milano Un dettaglio minore – Ravenna 06 DICEMBRE 30 anni dagli accordi di Oslo con Ali Rashid – Vicenza In Palestina senza giustizia non può esserci nessuna pace – Saronno ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// BRANO:  Mum, Sing to the Wind – (Mamma, canta al vento Mamma) ARTISTA:    Nai Barghouti Première trasmessa il giorno 29 ott 2023 Yuma Mwel al Hawa – Nai Barghouti A Palestinian Folk Song, dedicated to Gaza Mahmoud Bassam, Motaz Azaiza, Saleh AlJafrawi Ahmed Hijazee, Bissan Odeh, Plestia Alaqad TRT World, Mohamed Masri, Motasem Mortaja Mohammed Sami (RIP), Hani Aburezeq, Belal Khaled Nai Barghouti (anche qui) Cantante, compositrice e suonatrice di flauto palestinese. All’età di 14 anni, ha lanciato la sua carriera di cantante professionista e ha completato i suoi studi di flauto classico presso il Conservatorio Nazionale di Musica Edward Said in Palestina, dove ha scoperto la passione per la composizione. Testo del brano musicale Mamma, canta al vento Mamma, canta la mia canzone popolare Una pugnalata è meglio che essere governata da un mascalzone Mamma, sto tornando quindi nascondimi nei tuoi occhi Oh quanta angoscia e dolore ho visto nei miei giorni La mia vita è passata in così tanta agonia Mamma, canta al vento Mamma, canta la mia canzone popolare La pugnalata di un pugnale è meglio che essere governati da un mascalzone Oh come vorrei che il mio petto fosse un ponte Così puoi attraversarlo E tu ed io possiamo vivere una vita palestinese insieme! Mamma, canta al vento Mamma, canta la mia canzone popolare Il colpo di un pugnale è meglio che essere governati da un mascalzone

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