REPORT IL GIORNO DOPO

 

Il  CTS ammette di non aver fornito i dati corretti sul rischio trombosi giovanili prima degli “Open Days Astrazeneca”.

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C’è una lettera che inchioda il commissario Generale Francesco Paolo Figliuolo alle sue responsabilità. Ed è quella pubblicata dal governatore della Liguria Giovanni Toti.

Assediato dalle critiche e dalle polemiche per il decesso della 18enne ligure, in seguito al vaccino AstraZeneca somministratole in un Open day organizzato nella sua Regione con il siero anglo-svedese, Toti non ci sta e smaschera il generale.
Con due risposte del Comitato Tecnico Scientifico e della Struttura Commissariale pubblicate online da Report dopo il servizio mandato in onda il 25 ottobre sul “disastro AstraZeneca”, arriva l’ammissione: gli open days AstraZeneca sono stati propagandati tacendo sui dati relativi al rischio trombosi da vaccino per i giovani.

Li chiamano “errori di comunicazione” nella gestione del vaccino AstraZeneca il cui impiego sotto i 60 anni è stato escluso solo dall’11 giugno, dopo il decesso della 18enne di Sestri Levante Camilla Canepa.
Come evidenziato da Report, già da marzo o almeno dal rapporto Ema del 23 aprile era invece chiaro che AstraZeneca, nelle donne più giovani, presentava un rischio di trombosi trombocitopeniche non inferiore a quello di Covid grave o mortale. Malgrado questi dati incontrovertibili, il Comitato Tecnico Scientifico aveva dato via libera il 12 maggio agli Open day con AZ a tutti gli over 18 purché su base “volontaria”.
Nel verbale del Comitato Tecnico Scientifico si riportavano i dati Ema secondo i quali il rischio di quel raro tipo di trombosi era in media 1,1 su 100 mila somministrazioni contro 8 decessi per Covid attesi con una circolazione virale di 400 casi a settimana ogni 100 mila persone; 1,1 contro uno con 55 casi a settimana ogni centomila. Quei dati, però, erano però riferiti alla fascia d’età 50/59, mentre tra le sole donne under 60 erano 2 su 100 mila e ben 4 fra le 30/39enni.

Open Days AstraZeneca

Il CTS sta facendo da parafulmine. Sappiamo benissimo da dove è partito l’ordine di non sprecare i vaccini AstraZeneca, che nessuno voleva dopo le prime segnalazioni di casi avversi e dopo i primi stop arrivati dai paesi scandinavi. No, non ci riferiamo al Generale Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza,  lui gli ordini li prende da qualcun altro.

Sul Generale Figliuolo pende però un’altra spada di damocle, quella dove lo vedrebbe coinvolto  nell’inchiesta su tangenti e corruzione nelle forniture agli apparati militari.
La notizia pubblicata in apertura di prima pagina oggi sul Fatto Quotidiano.
Stefano Becciolini

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