
Il caso Almasri scuote il governo. Arresto, scarcerazione e rimpatrio tra accuse, indagini e tensioni internazionali.
Il “caso Almasri” sta suscitando forti reazioni nel panorama politico italiano e riguarda l’arresto, la successiva liberazione e il rimpatrio di Osama Almasri Najim, capo della polizia giudiziaria libica, accusato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) di crimini di guerra e contro l’umanità. Questo episodio ha sollevato polemiche e ha portato all’apertura di un’indagine che coinvolge la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, e altri membri del governo.

Arresto e liberazione di Almasri
Il 19 gennaio 2025, Almasri è stato arrestato a Torino sulla base di un mandato emesso dalla CPI il giorno precedente. Tuttavia, il 21 gennaio, la Corte d’Appello di Roma ha disposto la sua scarcerazione, ritenendo l’arresto “irrituale” a causa di presunte irregolarità procedurali. Subito dopo, Almasri è stato espulso dall’Italia e riportato in Libia con un volo di Stato italiano, dove è stato accolto con celebrazioni.
Reazioni e indagini
La liberazione e il rimpatrio di Almasri hanno suscitato critiche sia a livello nazionale che internazionale. La CPI ha espresso preoccupazione per il mancato rispetto degli obblighi di cooperazione da parte dell’Italia. Inoltre, l’avvocato Luigi Li Gotti ha presentato un esposto accusando la Presidente Meloni e altri membri del governo di favoreggiamento e peculato, sostenendo che avrebbero aiutato Almasri a eludere le indagini e avrebbero utilizzato indebitamente un aereo di Stato per il suo rimpatrio.
Di conseguenza, la Procura di Roma ha avviato un’indagine, iscrivendo nel registro degli indagati la Presidente Meloni, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. L’Associazione Nazionale Magistrati ha precisato che si tratta di un atto dovuto in seguito alla denuncia presentata.
Posizione del governo
La Presidente Meloni ha dichiarato che la liberazione di Almasri è avvenuta su disposizione della Corte d’Appello di Roma e non per decisione del governo. Ha inoltre affermato che, una volta scarcerato, Almasri è stato espulso dall’Italia perché considerato pericoloso per la sicurezza nazionale. Meloni ha respinto le accuse, sostenendo che l’indagine abbia motivazioni politiche e dichiarando di non essere ricattabile né intimidita.

Implicazioni e sviluppi futuri
Il caso Almasri ha sollevato interrogativi sulle procedure seguite dalle autorità italiane e sul rispetto degli obblighi internazionali. L’indagine in corso dovrà chiarire le responsabilità istituzionali e valutare eventuali violazioni delle normative vigenti. Nel frattempo, il governo italiano si trova a dover gestire le ripercussioni politiche e diplomatiche derivanti da questa vicenda.
Chi è Osama Almasri:
Osama Elmasry Njeem Habish, noto anche come Osama Almasri Najim, è nato a Tripoli, Libia, il 16 luglio 1979. Ha ricoperto il ruolo di direttore della polizia giudiziaria libica e comandante della prigione di Mitiga, situata nei pressi di Tripoli. Nel corso della sua carriera, è stato accusato di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare per il trattamento riservato ai migranti detenuti nelle strutture sotto il suo controllo.
In qualità di direttore della prigione di Mitiga, Almasri è stato al centro di numerose denunce riguardanti abusi sistematici sui detenuti. Le accuse includono torture, sfruttamento e altre forme di maltrattamento. Queste violazioni hanno attirato l’attenzione della comunità internazionale e delle organizzazioni per i diritti umani.
Al momento, Almasri si trova in Libia. Le accuse a suo carico rimangono pendenti, e la comunità internazionale continua a monitorare la situazione, sollecitando le autorità libiche a collaborare con la CPI per garantire che Almasri sia sottoposto a un processo equo per le gravi accuse mosse nei suoi confronti.

Emerge ora una questione di grande rilevanza giuridica e politica: se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per cui il 21 novembre 2024, la CPI ha emesso mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallan decidesse di visitare il nostro Paese e le autorità italiane non procedessero al suo arresto, si verificherebbero le stesse implicazioni legali che potrebbero riguardare il Presidente del Consiglio italiano come per il caso Almasri?
Stefano Becciolini