QUEI SOLDI ELARGITI DAL SISTEMA AL CONSENSO PARASSITARIO

Articolo di RUGGIERO CAPONE

Cari lettori, siamo gente di mondo, sappiamo quanto oggi sia difficile sbarcare il lunario, trovare le risorse per non soccombere sotto il peso di balzelli, bollette, utenze, sanzioni, obblighi e, naturalmente, gli oggettivi costi per mantenere un livello decoroso e dignitoso nell’esistenza quotidiana. Ma c’è gente, fortunatamente non tantissima, che sappiamo poco impegnata lavorativamente, ma che vediamo sempre presente a feste, aperitivi, inaugurazioni, incontri istituzionali, fotografata a fianco di potenti e vip. Si dichiarano a favore del sistema, vestono sempre in modo elegante, parlano poco e sorridono tanto, soprattutto prendono le distanze dai non graditi al potere. Non riusciamo mai a capire che lavoro facciano. Troppo spesso torniamo ad interrogarci su dove prendano i soldi, perché li vediamo in giro nei posti più gettonati di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Bari, Napoli. Chi paga i loro spostamenti, i pernotti ed ogni loro “accessorio”? Abbiamo chiesto ad un esperto di “segrete cose” chi sia questa umanità. L’uomo ci ha dato una risposta secca: “fanno parte del teatro del consenso, sono comparse ben pagate: un tempo erano al soldo dei ‘servizi segreti’, come emergeva dalle dichiarazioni dell’ex direttore amministrativo del Sisde Maurizio Broccoletti, che spiegava l’uso dei fondi neri per garantire agi a parenti e amici dell’alta dirigenza di Stato: oggi le stesse elargizioni vengono fatte da multinazionali, colossi finanziari, immobiliari ed informatici, come da agenzie atlantiche che si occupano di sicurezza. I beneficiati dall’economia gocciolata servono la causa del potere, delle lobby occidentali”. 
L’esperto ha volutamente sorvolato sulle modalità con cui vengono finanziati questi esseri umani, se ricevano bonifici o buste per contanti. Ci ha solo detto che “multinazionali o agenzie provvedono direttamente a pagare viaggi e pernotti”, ma non ci ha spiegato con che causale vengano motivati loro i bonifici: nessuno vuole svelare quale sia il codice di tracciatura che eviterebbe indagini fiscali sugli amici del sistema. Come per dire che all’Agenzia delle Entrate sanno che si tratta di “spioni” ma, per non disturbare i vertici atlantici del potere, si chiude più d’un occhio: soprattutto perché l’intelligenza artificiale (l’algoritmo) sarebbe programmata per non attenzionarli.
Limes pubblicava nel 1995 un articolo a firma di Maxim Ghilan in cui si spiegava che, “l’acquisizione di potere nella politica americana ha bisogno del pagamento di enormi somme di denaro. Nessuno viene eletto a una carica senza sostanziali investimenti che, per le campagne elettorali degli oltre seicento deputati e dei cento senatori (in Usa), arrivano alla cifra di centinaia di milioni a testa”. Che il consenso anche in Europa (e soprattutto in Italia) venga pagato è emerso prepotentemente sotto pandemia da Covid, quando televisioni, giornali e quotidiani online hanno preso soldi pubblici e privati (da multinazionali del farmaco e finanziarie) per creare allarmismo, parlare bene delle multinazionali farmaceutiche e, soprattutto, invitare la popolazione a credere ciecamente al potere, ai potenti del Pianeta. Poco prima della pandemia, IlSole24Ore pubblicava il 22 ottobre 2019 il primo articolo sul crescente dibattito circa la sperimentazione in Europa dell’economia gocciolata, ovvero “accreditare 200 euro al mese a ciascun cittadino dell’Eurozona”. Operazione che ovviamente avrebbe indotto magnanimità nei cittadini, stemperando eventuali odi verso istituzioni e potentati. Del resto nel marzo 2020, sempre nell’Eurozona, si era parlato di dare soldi dall’elicottero come un’eventuale misura per rispondere alla crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19. Helicopter money è ovviamente una metafora inglese, che noi in italiano traduciamo in “lanciare soldi dall’elicottero”: tecnicamente viene codificata nel sistema finanziario occidentale come “politica monetaria non convenzionale”, in cui c’è una sola “banca centrale” che crea del denaro e lo distribuisce direttamente ai consumatori. Mario Draghi figura tra i più grandi esperti planetari di queste politiche, la cui alternativa è l’allentamento quantitativo: appunto il “quantitative easing” che promuoveva appunto Draghi per curare eventuali fasi recessive o d’apnee monetarie. L’uomo di strada si chiederà ingenuamente dove nasca tutto quest’alchimia monetaria. Vi basterà sapere che oggi tutti gli economisti occidentali in voga sono discepoli dei cosiddetti “Chicago Boys”, Draghi compreso e soprattutto. “Helicopter money” è un’espressione coniata dall’economista Milton Friedman, che descriveva gli effetti benefici per potere e sistema quando si sa indirizzare l’espansione monetaria: da qui la metafora di sganciare soldi sulla gente come se piovessero da un elicottero. Ovviamente Friedman consigliava solo di accreditare soldi sui conti correnti dei cittadini per stimolare temporaneamente la domanda aggregata, e solo quando ogni altra leva di politica monetaria fosse eventualmente fallita. Ma da anni i poteri occidentali utilizzano una perversa politica di “stakeholder view”, ovvero gli alti manager sono agenti di grandi proprietari-azionisti e di CEO di multinazionali, ed hanno il compito di gestire il consenso politico e sociale nell’interesse esclusivo di questi ultimi: ergo hanno facoltà di utilizzare il denaro degli azionisti per risolvere problemi sociali. Domande d’obbligo: Fanno beneficenza con i soldi degli altri? Permettono che quelle transizioni non vengano tassate e soprattutto non corrispondano ad un chiaro ed oggettivo lavoro e servizio? E’ esattamente così! Soldi elargiti ai pochi che stanno comodi al sistema, che in Italia significa a figli e parenti di alti dirigenti di Stato, banche, Rai, militari…o anche a cortigiane e cicisbei da salotto. L’elicottero con i soldi vola comunque sulla testa di pochi, e non dimentichiamo che diversi politici ed economisti famosi hanno preso posizioni a favore dell’helicopter money: tra questi ricordiamo l’ex banchiere c’entrale della FED Ben Bernanke, Lord Adair Turner (grande consigliere della Corona britannica), l’economista Bradford De Long, Romano Prodi, Beppe Grillo, Mario Draghi, George Soros… Solitamente i sostenitori dell’elicottero monetario si rifanno alle ragioni di Milton Friedman per affermarne l’efficacia. Altri economisti come Francesco Daveri, Robert Mundell, Carmen Reinhart, Koichi Hamada hanno spiegato come i soldi regalati ai cittadini si dimostrino una sorta di clientelismo legalizzato, quindi un reddito di cittadinanza per scopi meramente elettorali. Di fatto l’uso sconsiderato e non legato all’economia reale di monete virtuali ed elettroniche fa crescere esageratamente l’inflazione, danneggiando la bilancia dei pagamenti di paesi come l’Italia in favore degli stati forti occidentali. Ma non si racconta nulla di nuovo, e non si esclude che ben presto nella guerra mediatica di Usa-Ue contro Russia e Cina non saltino fuori nuove prove dei soldi elargiti da Mosca fino al 1980 a giornali, giornalisti, intellettuali e partiti occidentali: tutti soggetti europei (anche italiani) che dopo la caduta dell’Unione Sovietica sono passati al soldo di agenzie e multinazionali angloamericane. Una risposta doverosa a chi vorrebbe colpevolizzare tutti quegli imprenditori italiani che hanno creato impresa tra Italia e Russia, in settori che vanno dalla logistica alle costruzioni, dalla moda alla metalmeccanica, ed in tantissimi altri settori. Tutti imprenditori che hanno creduto ed investito nella Russia del dopo Boris Eltsin, che rimpiangono i rapporti tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, che nelle strutture associative moscovite che si richiamano alla “Terza Roma” ci hanno messo faccia e nome, e perché in Russia ci andavano e forse ancora ci stanno solo per lavorare. Soltanto che qualche hanno fa s’è accesa una lampadina nelle stanze dei bottoni di Londra e New York, e perché ai controllori atlantici della moneta e degli affari ha dato noia che tanti imprenditori occidentali abbiano creato lavoro e ricchezza in Russia. Ecco che i creatori americani di moneta dal nulla hanno intensificato gli “aiuti” a giornali, uomini e influencer vari per demonizzare la Russia e, soprattutto, giustificare che Usa o Nato aggrediscano militarmente Mosca. A conti fatti l’Occidente non ha inventato nulla di nuovo, soprattutto usa il danaro per pagare il consenso, per tacitare il dissenso, per garantire la bella vita a “influencer” e spie di sistema.

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