COREA DEL SUD dichiarata la LEGGE MARZIALE, ESPLODONO le PROTESTE a SEOUL

Scontri a Seoul

Seoul, 3 dicembre 2024 – Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha annunciato nella giornata di oggi la proclamazione della legge marziale, una misura eccezionale giustificata dalla necessità di fronteggiare presunte minacce alla democrazia del paese e alla sicurezza nazionale. La decisione, senza precedenti dagli anni ’80, ha immediatamente scatenato un’ondata di proteste nella capitale, Seoul.
Migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade e davanti all’Assemblea Nazionale, denunciando la mossa come un grave attacco alle libertà democratiche. Le manifestazioni, che hanno visto la partecipazione di esponenti dell’opposizione politica e della società civile, sono degenerate in scontri con le forze dell’ordine, intervenute per disperdere i raduni.

La legge marziale prevede il controllo militare diretto, la sospensione delle attività parlamentari, la possibilità di arresti senza mandato e il controllo dei media. Tuttavia, il parlamento sudcoreano ha reagito prontamente, votando una risoluzione per dichiarare nulla la decisione presidenziale. Il presidente dell’Assemblea Nazionale, Woo Won-shik, ha definito la misura “illegittima” e ha chiesto alle forze armate di ritirarsi dalle città.
La dichiarazione della legge marziale rappresenta un momento di forte tensione per la Corea del Sud, evocando il doloroso ricordo del massacro di Gwangju del 1980, quando una simile misura portò a gravi violazioni dei diritti umani.

Corea del Sud, il Parlamento approva l’abolizione della legge marziale con 190 voti a favore e 0 contrari

La comunità internazionale segue con attenzione la situazione. Diversi leader mondiali hanno espresso preoccupazione per le implicazioni sulla stabilità della regione e sulle relazioni intercoreane.
Il governo sudcoreano ha dichiarato che continuerà a monitorare la situazione e ha invitato i cittadini alla calma. Tuttavia, la pressione delle proteste e le critiche interne ed esterne pongono un interrogativo sul futuro della democrazia nel paese.
Stefano. Becciolini

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