
L’Unione Europea sta valutando di reindirizzare 93 miliardi di euro non spesi del fondo di recupero COVID-19 verso il settore della difesa, in risposta a preoccupazioni sulla sicurezza continentale.
L’Unione Europea sta considerando la possibilità di reindirizzare circa 93 miliardi di euro non ancora utilizzati dal fondo di recupero post-pandemia COVID-19 verso il settore della difesa. Questa proposta è emersa in seguito a preoccupazioni riguardo a un potenziale ritiro del supporto alla sicurezza da parte degli Stati Uniti durante l’amministrazione Trump. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha discusso questa opzione durante un incontro con il Partito Popolare Europeo, evidenziando la necessità di ulteriori finanziamenti per la difesa stimati in circa 500 miliardi di euro nel prossimo decennio.
Oltre al reindirizzamento dei fondi di recupero, l’UE sta valutando altre misure, come l’utilizzo dei fondi di sviluppo regionale e la creazione di un veicolo finanziario intergovernativo per la difesa che potrebbe includere paesi come il Regno Unito e la Norvegia. Questa strategia mirerebbe a bypassare l’opposizione di paesi neutrali o con legami più stretti con la Russia, che potrebbero non essere favorevoli all’uso di debito comune per scopi di difesa. Un’altra proposta in discussione è l’istituzione di una “banca per il riarmo”, sul modello della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, dove i governi partecipanti contribuirebbero con una quota iniziale del 10%.
L’eventuale riallocazione dei fondi del Recovery and Resilience Facility (RRF) richiederebbe modifiche alle regole esistenti, che dovrebbero essere approvate dalla maggioranza dei paesi membri dell’UE e dal Parlamento Europeo. Questi fondi potrebbero essere destinati a progetti di ricerca e sviluppo nel settore della difesa, nonché a investimenti in infrastrutture con doppia valenza, sia civile che militare, come gli aeroporti. L’obiettivo principale di queste iniziative è permettere ai paesi membri di aumentare i propri budget nazionali per la difesa senza violare le norme fiscali dell’Unione.
Stefano Becciolini
Fonte: FINANCIAT TIMES